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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Maestro di BogotàPITTORI: Maestro di Bogotà
Agostino vescovo e cardioforo
MAESTRO DI BOGOTA'
1670-1690
Bogotà, chiesa di sant'Agostino
Agostino vescovo e cardioforo
La tela raffigura sant'Agostino nelle sue vesti episcopali. Il santo è raffigurato entro una nicchia e regge con la mano destra un cuore da cui sprigiona una grossa fiamma. La mano sinistra regge un libro e allo stesso tempo trattiene un esile e lungo bastone pastorale. In testa porta una semplice ed elegante mitra. Indossa un piviale riccamente decorato, i cui ricami sono ben visibili sulle spalle. Indossa delle pantofole rossastre e ai suoi piedi si legge la scritta latina S. AVGVSTINVS.
Opera di un anonimo pittore il quadro evidenzia una buona mano soprattutto nella espressione del viso i cui occhi appaiono vivaci e colmi di vigore. Una folta barba nera copre le guance e il mento attribuendo ad Agostino un'espressione severa ma ricca di umanità.
La chiesa apparteneva all'antico convento agostiniano, ed è costituito da una pianta basilicale a tre navate. Fu costruita tra il 1642 e il 1668, seguendo i canoni delle costruzioni coloniali. Nel 1862, la chiesa fu il centro della battaglia di San Agustín, tra le truppe dell'allora presidente della Repubblica, Mariano Ospina Rodríguez, e altre del generale Tomás Cipriano de Mosquera, che cercava di rovesciarlo dal potere.
Nel 1575 l'Ordine agostiniano si insediò a Santa Fe e già all'inizio del Seicento fu aperta al culto una prima cappella in questa comunità della città, di cui si conservano alcune vestigia inglobate nella navata trasversale posta all'estremità meridionale dell'attuale chiesa. Intorno al 1642 fu avviata la costruzione di una nuova chiesa con tre navate e l'annesso convento. Il completamento dei lavori sembra concordare con la data incisa sulla facciata, 1668, anche se la consacrazione definitiva avvenne nel 1748. I più grandi architetti che vi lavorarono furono successivamente Bartolomé e José de la Cruz, Lorenzo Rodríguez, gli scalpellini Miguel Miranda, Antonio Maldonado, Antonio de la Cruz, Diego Martínez e Luis Lugo, i carpentieri Juan Velásquez, Juan Moreno e Nicolás Rico. Gli stalli del coro sono stati realizzati da Pedro de Heredia. L'autore della guglia della torre è l'agostiniano padre Matías Rico.
Dietro l'altare maggiore si trova uno specie di deambulatorio, al quale furono aggiunte le vestigia della chiesa originaria, che nel 1606 l'ordine aprì per la prima volta e in cui risalta la bellezza dei suoi altari in stile barocco e ricoperti in foglia d'oro, oltre a numerosi dipinti e immagini, tra gli altri, la scultura in legno e metallo di Jesús Nazareno dell'artista Pedro de Lugo Albarracín, nonché dipinti della vita di Gesù, della Vergine, della Sacra Famiglia, di sant'Agostino e degli altri Santi dell'Ordine agostiniano. La navata principale o centrale ha una falsa volta a taglio ellittico, lavorata artigianalmente con fini decorazioni e sospesa al soffitto. Una delle migliori opere della chiesa sono gli stalli del coro realizzati in legno di cedro e scolpiti a metà Seicento dall'ebanista Pedro de Heredia.