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Incoronazione della Vergine con i Santi Francesco,
Antonio e Agostino
GIROLAMO BRESCIANNINO
1628
Avigliano, chiesa di Santa Maria degli Angeli
Incoronazione della Vergine con i Santi Francesco, Antonio e Agostino
La tela più importante e interessante, custodita nella chiesa di santa Maria degli Angeli ad Avigliano, è senz'altro la pala della Incoronazione della Vergine con i Santi Francesco, Antonio e Agostino. L'opera è ubicata nel presbiterio e viene attribuita a Girolamo Bresciannino. Questo artista era un allievo di Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa. Nato a Pietragalla, Bresciannino ha iniziato la sua attività artistica ad Avigliano. La tela costituisce una delle sue prime opere, è firmata e datata 1628 ed è inserita in una ricca cornice lignea in stile barocco. L'opera fu commissionata per la chiesa del convento dei Frati Minori Riformati di Santa Maria degli Angeli. Il tema riprodotto dal pittore è la Porziuncola di Assisi, trattata esprimendo la semplicità ascetica francescana. L'esposizione dell'argomento risponde ai canoni della pittura voluta dalla Controriforma cattolica nella prima metà del XVI secolo. Nella zona superiore del quadro la Madonna è di fronte al Cristo e un angelo mette la corona sul suo capo.
La Vergine è affiancata da Cristo, che con la mano destra esprime un gesto di benedizione, mentre la mano sinistra si appoggia sul globo terreste, simbolo di Salvezza. Alla sinistra della Madonna si trovano un uomo e una donna con mani giunte in gesto di preghiera, che probabilmente sono i committenti dell'opera. Numerosi angeli fanno da cornice alle figure principali. Ai piedi della Vergine e del Cristo, San Francesco inginocchiato e con lo sguardo devoto e le braccia aperte, si rivolge direttamente a Cristo. Sant'Antonio e sant'Agostino sono ai lati dell'opera e sembrano quasi estranei alla scena raffigurata. Il primo sul lato sinistro tiene in braccio Gesù Bambino che regge nella mano un giglio, simbolo del santo. Il Bambino appoggia i piedi su un libro posato sulle ginocchia del Santo di Padova. Al lato opposto, sant'Agostino in abiti episcopali, regge con la mano destra una bilancia dove è deposto un cartiglio con la frase Deus tibi retribuat. Questa citazione insolita ricorderebbe un passo tratto da uno dei suoi "Discorsi"; sul tema del libero arbitrio, in cui si afferma che Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere. Con la mano sinistra, Agostino trattiene un libro e il bastone pastorale. Nella parte inferiore e centrale dell'opera è presente lo stemma sul quale è inciso il motto Simplicitata et Prudentia, motto che dovrebbe contraddistinguere i committenti dell'opera. La tela è caratterizzata da una armonia cromatica con forte accostamento di colori.
La chiesa di Santa Maria degli Angeli e l'annesso Convento sono stati costruiti nel 1615 dai frati francescani dell'Ordine dei Riformati, dopo il Convento Dominicano, che attualmente funziona come sede municipale. La facciata della chiesa è in stile barocco con tre portali, di cui quello centrale è in stile rinascimentale. All'interno del Monastero sono presenti numerose opere pittoriche e scultoree, frutto del lavoro di artisti che operano in Avigliano fra il XVII e il XVIII secolo.