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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO DI BURGOS
1600-1620
Burgos, Monastero di santa Dorotea
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questa bella statua che raffigura sant'Agostino vescovo si trova all'altare maggiore della chiesa del Convento delle suore canonichesse agostiniane di Santa Dorotea a Burgos. L'opera risale al XV secolo e propone un sant'Agostino dall'aspetto ancora giovanile con una folta e lunga barba fluente riccioluta che gli scende fin sul petto. nella mano destra regge il bastone pastorale, mentre con la sinistra regge un modello di chiesa.
In testa il santo porta la mitra, ulteriore simbolo della sua dignità episcopale.
Il convento di Santa Dorotea è un edificio del XV secolo dove risiedono le suore canonichesse agostiniane di Burgos.
Le sue origini risalgono al 1387, quando Dorotea Rodriguez Valderrama, insieme ad altre pie donne
devote, fondò un luogo di incontro accanto alla vecchia chiesa di santa Maria del Bianco presso il Castello di Burgos. Questa comunità adottò la regola di sant'Agostino nel 1429 con il supporto del vescovo Don Pablo de Santamaría. L'espansione del movimento fece sì che 1457 le agostiniane si trasferissero presso la chiesa di San Andrés. Dal 1470 si stabilirono nel luogo che occupano oggi, nel quartiere di San Pedro e San Felices. Tra i tanti benefattori che favorirono lo sviluppo del monastero troviamo re Giovanni II di Castiglia e il primo vescovo di Almeria, Don Juan de Ortega, che vi dispose la sua sepoltura e quella dei suoi parenti.
La chiesa ha un ingresso principale tardogotico con archivolti, arricchito dalle braccia dei Re Cattolici sulla chiave e dagli stemmi del fondatore e della sua famiglia, Ortega de Torquemada. L'interno della chiesa si presenta a croce latina con semplici volte a coste in stile tardo gotico. Le più importanti opere d'arte conservate sono senza dubbio le tombe della famiglia del vescovo Juan de Ortega, primo vescovo di Almeria dopo la riconquista della città con la sconfitta dei musulmani. Attaccato alla parete, sul lato del Vangelo, si trova la doppia sepoltura di Andrés Cerezo, fratello del prelato fondatore, con la madre. Di maggiore importanza sono le due tombe contigue del tipo Arcosolio che si aprono sulla parete del Vangelo, a sinistra dell'altare maggiore. Nella prima, in stile tardo-gotico, riposa Don Alonso de Ortega, nipote del vescovo di Almeria, morto nel 1501 come cappellano e sacrestano anziano dell'infante don Juan.
Ai lati si trovano sculture con i santi Benito, Andrea, Pietro e Paolo. La parte anteriore della tomba è interamente occupata da tre scudi incorniciati da corone di verdure. Il lavoro è attribuito alla bottega di Colonia o Nicolas de Vergara. La seconda tomba costituisce la sepoltura del vescovo Juan de Ortega, opera di Nicola de Vergara realizzata nell'anno 1516. Lo stile, nonostante i pochi anni di distanza, è totalmente diverso dalla precedente ed esprime un esempio di arte plateresca o al primo Rinascimento spagnolo. Circondato da ricche decorazioni iconografiche e decorative in rilievo, si distende il corpo del prelato, lussuosamente vestito, in alabastro. Nella parete interna troviamo le immagini di san Michele e san Benito.