ANONIMO DI CAMBRIDGE

1658

Cambridge, edizione a stampa

 

Agostino ferito da Cristo

 

 

 

Vera effigie di sant'Agostino estratta dall'esistente nel Sacrario Lateranense  stampata da Padre Maurizio della Madre di Dio a Cambridge nel 1658.

Agostino, vestito da monaco agostiniano e con in testa un cappuccio che si stende a mantellina, è seduto al suo scrittoio nello studio ed è intento a scrivere. Un libro aperto sul tavolo e un calamaio indicano l'attività che Agostino sta svolgendo.

Lo sguardo del santo è rivolto a un crocefisso che si alza con evidenza dallo scrittoio: dalla ferita al costato di Cristo in croce si sviluppa un raggio di luce che va a colpire dritto al cuore Agostino.

Il raggio sta a simboleggiare il grande amore che lega Agostino al Cristo, un amore che ispira anche la sua opera teologica e polemica a sostegno dell'annuncio spirituale della Chiesa.

 

Sei grande, Signore, e degno di altissima lode: grande è la tua potenza e incommensurabile la tua sapienza. E vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione, l'uomo che si porta dietro la sua morte, che si porta dietro la testimonianza del suo peccato, e della tua resistenza ai superbi: eppure vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione. Tu lo risvegli al piacere di cantare le tue lodi, perché per te ci hai fatti e il nostro cuore è inquieto finché in te non trovi pace. Di questo, mio Signore, concedimi intelligenza e conoscenza.

AGOSTINO, Confessioni, 1, 1, 1

 

Nihilominus asserunt nonnulli viri grave (forsitan inducti verbis hisce Augustini, sageiitaveras tu Domine caritate tua cor meum etc.) non tantum spirituali vulnere seu tralaticio, verum etiam arcanis sacrorum vulnerum Iesu Christi stigmatis sanciatum Augustini cor fuisse.

CORNELIUS LANCELOTZ, Sancti Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S.R.E. doctoris vita   (Anversa 1616)