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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Simone CantariniPITTORI: Simone Cantarini
Madonna della Cintura con Agostino e Monica
SIMONE CANTARINI
1632
Fano, Pinacoteca Civica
Madonna della Cintura con Agostino e Monica
La tavola rappresenta la Vergine con il Bambino in gloria mentre porge la cintura a santa Monica, madre di Agostino, che la affianca con le braccia aperte. Si tratta di un tema iconografico della Controriforma particolarmente caro agli agostiniani, diffuso largamente nelle Marche, dove si trova il Santuario di Tolentino. In origine l'opera si trovava presso la chiesa e il convento di S. Biagio in Brettino, sede agostiniana già del XIII sec. Oggi è conservata alla Pinacoteca Civica di Fano. Fu dipinto nel 1632 da Cantarini appena ventenne. Nato a Pesaro, l'artista morì giovanissimo a Venezia nel 1648 dopo aver mostrato le sue buone qualità seguendo la lezione pittorica della scuola bolognese.
La composizione è nobile, semplice, con una naturale morbidezza nei colori di influenza reniana, che si esprime anche nei particolari superbamente interpretati, come il dorato piviale del santo. Dopo una prima formazione pesarese nella bottega di Claudio Ridolfi, Cantarini entrò a Bologna nella bottega di Guido Reni. La pittura di questi anni oscilla tra insegnamenti reniani volti al classicismo e reminiscenze naturalistiche desunte dal conterraneo Giovanni Francesco Guerrieri, non approvate dal maestro, che porteranno a una rottura tra i due nel 1639.
In quell'anno lo si ritrova infatti nelle Marche, dove la sua pittura si fa via via più personale come nella pala di S. Pietro risana uno storpio per la cattedrale di Fano. È probabile che abbia compiuto un soggiorno a Roma, prima del rientro a Bologna, dopo la morte del Reni, entrando in contatto con i caratteri neo-veneti della pittura di Andrea Sacchi, per es. S. Matteo e l'Angelo (Washington, National Gallery), L'incoronazione della Vergine e santi (parrocchiale di Gandino, Bergamo) o l'incompiuta tela con il Carro di Apollo (Bologna, Pinacoteca Nazionale). In seguito soggiornò brevemente a Mantova, chiamato a ritrarre Carlo II Gonzaga.
L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.
Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.
Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.
Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.
Simone Cantarini
Nacque ad Oropezza, presso Pesaro, nello Stato Pontificio. Seguì gli insegnamenti di Giovanni Giacomo Pandolfi e risentì dell'influenza di Barocci e di Guido Reni. La sua educazione accolse anche elementi naturalistici, che dal 1640 in poi si aggiunsero alle sue conoscenze classiche, trasformandolo in maestro di alta sensibilità culturale e stilistica. I suoi soggiorni a Venezia presso la bottega di Claudio Ridolfi e il soggiorno (1635-1639) a Bologna presso la bottega di Guido Reni furono fondamentali per la sua maturazione artistica. Dopo la morte del Reni, Cantarini realizzò a Bologna lavori di elevata qualità, come l'Adorazione dei Magi. Stimato pittore ebbe quindi fra i suoi allievi Lorenzo Pasinelli, Giulio Cesare Milani, Giovanni Peruzzini, Girolamo Rossi, Giovanni Maria Luffoli, Giovanni Venanzi e Flaminio Torre. La sua morte è avvolta da un mistero, poichè avvenne all'improvviso probabilmente a Verona nel 1648, ma le fonti storiche sono piuttosto incerte.