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PITTORI: Carducci Vincenzo

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

CARDUCCI VINCENZO

1600-1630

Madrid, Museo del Prado

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'autore di questo disegno acquerellato con tinta marrone, fiocco, matita nera, penna, e tocchi di gessetto rosso è un pittore fiorentino, Vincenzo Carduccio, più noto in Spagna, dove si trasferì, come Carducho Vicente. L'opera, che raffigura sant'Agostino vescovo, fu eseguita fra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Seicento ed ora è conservata al Museo del Prado. Il foglio Misura 253 millimetri x 108 millimetri e proviene dalla Collezione Reale.

Agostino è qui raffigurato secondo i canoni della sua iconografia classica come vescovo. Il santo porta in testa la mitra mentre con la destra impugna un grandioso bastone pastorale. Il viso del santo è scavato dalle righe dell'età, il che gli imprime una forte capacità drammatica alquanto espressiva.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

 

Vincenzo Carducci

Conosciuto nella penisola iberica come Vicente Carducho, in realtà era di origini italiane e si chiamava Vincenzo Carducci. Nato a Firenze nel 1576 svolse la sua carriera artistica soprattutto in Spagna, dove si trasferì in giovane età seguendo le orme del fratello Bartolomeo, invitato dal re Filippo II ad affrescare e decorare le stanze del Monastero dell'Escorial.

Dopo aver eseguito alcune opere a Valladolid, Vincenzo accompagnò il fratello a Madrid per aiutarlo nella realizzazione degli affreschi del monastero reale. In questo periodo eseguì il suo primo retablo che illustra la Predica di San Giovanni Battista per la Basilica de san Francisco el Grande di Madrid.

Collaboratore ed aiutante del fratello, alla sua morte lo sostituì come pittore della corte spagnola, ottenendo l'incarico di decorare la galleria del Palacio de El Pardo con storie della vita di Achille. Grazie al nuovo re Filippo III di Spagna, ottenne la decorazione dell'altare maggiore del convento di Guadalupe, gestito dall'Ordine di San Gerolamo. Nel 1634, Carducci ricevette dal sovrano l'incarico di decorare con tre tele a soggetto storico il Salón de Reinos del Palazzo del Buen Retiro, un ambiente particolarmente ricco di capolavori di altri artisti dell'epoca. Tutti e tre i dipinti sono custoditi attualmente al Museo del Prado. Morì a Madrid nel 1638, ormai offuscato dalla prepotente notorietà ottenuta da Velázquez presso la corte reale.