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PITTORI: Carlone Giovanni Andrea

Agostino in gloria

Agostino in gloria

 

 

CARLONE GIOVANNI BATTISTA

1680

Genova, chiesa S. Bartolomeo dell'Ulivella

 

Agostino in gloria

 

 

 

Il dipinto di Giovan Battista Carlone si trova nella chiesa di san Bartolomeo all'Ulivella a Genova. L'opera misura m 5x3,5 e venne realizzata verso il 1680 da Carlone, un pittore della scuola genovese. L'affresco  rappresenta la figura di Sant'Agostino al centro della composizione, su una nube mentre si rivolge in preghiera verso la Vergine e il Cristo. L'affescro, costruito sulle diagonali, offre straordinari effetti di profondità, che sono amplificati dalla trasparenza delle immagini appena accennate sullo sfondo.

 

La chiesa di san Bartolomeo dell'Olivella conserva anche un chiostro che ricorda la presenza di un antico monastero, fondato nel 1305 dall'Ordine Cistercense. La sua fondazione avvenne grazie all'intervento del banchiere genovese Bonagiunta Valente, padre di Giovanni, terzo doge della Repubblica di Genova. Nel 1470 le monache cistercensi abbracciarono la Regola di Sant'Agostino. Intorno al 1798 le monache abbandonarono il monastero.

La chiesa, originariamente costruita in stile gotico, venne sopraelevata tra il 1640 ed il 1670, modificandolo secondo i canoni dello in stile barocco. Della originaria struttura gotica rimangono segni nel portale e nell'arco all'entrata al complesso monastico. La sopraelevazione seicentesca ha lasciato traccia nella facciata nelle linee oblique che si uniscono nel rosone barocco.

L'interno si presenta ad una sola navata. Fu affrescata da Giovanni Battista Carlone e dal figlio Giovanni Andrea, autore, tra gli altri affreschi, della "Gloria di Sant'Agostino con i quattro Evangelisti" nella volta centrale.

Gli altari era tre, in marmo con colonne rosse, decorati da tre pale, opere di Luca Cambiaso: sull'altare maggiore si trovava "Il Martirio di San Bartolomeo", mentre sugli altri due altari "L'Assunzione della Vergine" e "Sant'Agostino e altri Santi".

"Il Martirio di San Bartolomeo" fu trasportato nell'Oratorio dei Re Magi alla Foce e andò distrutto assieme a tutto il complesso nel corso dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Le altre due pale d'altare sono oggi conservate nella Chiesa di San Bartolomeo di Vallecalda a Savignone. Nel 1920 la chiesa venne sconsacrata e negli anni 50 seguì una spoliazione delle opere d'arte con lo scopo di trasformare la chiesa in un piccolo teatro.

Sul lato sinistro della chiesa un piccolo portone con una lapide marmorea costituisce ancora oggi l'ingresso al complesso monastico e al chiostro, che conserva ancora il colonnato e le volte a crociera sule scale e lungo  i corridoi.

 

 

Giovanni Battista Carlone

Nato a Genova verso il 1603 Carlone fu un pittore espressione della scuola barocca genovese.

Apparteneva a una famiglia di artisti originaria del Canton Ticino. Suo padre Taddeo era uno scultore e architetto (Rovio, 1543 - Genova, 1615), mentre suo fratello maggiore Giovanni (Genova, 1584 - Milano, 1631) era a sua volta pittore. Della sua vita abbiamo poche notizie biografiche: si sa che fece un viaggio di perfezionamento a Roma. Ritornato a Genova, applicò le novità pittoriche apprese assieme al fratello affrescando gli interni della Chiesa del Gesù. La sua prima opera datata è la tela con S. Giacomo che apre le porte di Coimbra dipinta per l'oratorio di San Giacomo alla Marina nel 1632. Il suo maggior lavoro a Genova fu la decorazione di una vastissima serie di affreschi nelle volte della basilica di san Siro e dell'Annunziata del Vastato. Fra le commissioni più prestigiose va ricordata la decorazione della cappella del Doge di Palazzo ducale. Numerosissime sono le opere che realizzò ini oltre quarant'anni di attività. La sua attività pittorica verrà proseguita dal figlio Giovanni Andrea (1639- 697), la cui arte si modellerà a sua volta sugli esempi della contemporanea pittura romana. Carlone morì a Parodi Ligure verso il 1684.