Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Anonimo lombardo

PITTORI: Anonimo lombardo

Madonna fra San Gottardo e Santa Monica con il piccolo Agostino

Madonna fra San Gottardo e Santa Monica con il piccolo Agostino

 

 

ANONIMO LOMBARDO

1641

Milano, chiesa S. Maria del Carmine

 

Madonna fra San Gottardo e Santa Monica con il piccolo Agostino

 

 

 

La pala raffigura con una struttura monumentale la Madonna con in braccio il Bambino tra San Godeardo e Santa Monica che ha accanto a sé il figlio Agostino d'Ippona. Il dipinto si trova nella cosiddetta Cappella dei Morti, la terza cappella a destra nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Milano. Lo stemma tra due putti che il pittore ha dipinto sul basamento del trono è quello di Gottardo Frisiano.

La realizzazione del dipinto, tradizionalmente spesso attribuito a Camillo Procaccini, sia pure con segni di collaboratori, è da collegare alla commissione che Gottardo Frisiani volle per ornare l'altare della cappella acquistata nel 1610. Questa cappella, che precedentemente era dedicata a Santo Stefano, avrebbe dovuto essere il luogo della sua sepoltura. Lo attesta un rogito notarile del 28 aprile 1610, rogato dal notaio Filippo Riboldi, nella cui filza manca l'annata, ma una datazione prossima al 1610 è stilisticamente giustificabile. A conferma dell'attribuzione a Procaccini è interessante confrontare l'opera con la pala della Pinacoteca di Brera in deposito nella chiesa di San Marco a Milano, che presenta una analoga impostazione piramidale.

In piedi a sinistra un santo vescovo con la mano benedicente è stato identificato con san Gottardo vescovo di Hildesheim, mentre e a destra la santa con in mano un libro aperto è identificabile con santa Monica. Accanto a lei, un bambino, che le sta vicino è quasi certamente identificabile con Agostino bambino.

Lo stemma di Gottardo Frisiano si presenta con uno scudo partito, al primo con corona verde intrecciata, al secondo di rosso con capo d'oro caricato di un'aquila di nero coronata d'oro.

 

La chiesa del Carmine, espressione della presenza dei Carmelitani a Milano, si affaccia sull'omonima piazza. Realizzata nel 1880 in un ricco stile neo-tardogotico, la facciata è opera di Carlo Maciachini, famoso per aver progettato il Cimitero Monumentale di Milano. Al di sopra del portale centrale, decorato da una lunetta a mosaico con la Madonna in trono fra San Simone Stock e un angelo, vi è il grande rosone decorato da una ricca raggiera.

L'interno è a tre navate, di cui la centrale di sezione e altezza maggiori, coperte con volta a crociera e separate da possenti pilastri circolari alternati in cotto e in pietra.

Fra le tre navate e l'abside, si trova il transetto, avente un altare a ridosso della parete terminale di sinistra. Lungo le due navate laterali e il transetto, vi sono varie cappelle di epoche e caratteristiche diverse. Fra queste si trova quella dei Defunti ove è conservata la pala, posta di fronte a quella detta degli Spagnoli che presenta una pala di Camillo Procaccini raffigurante San Carlo in preghiera (1585).

La Chiesa del Carmine nacque come chiesa aristocratica, viscontea nella prima e seconda (1391-1406) versione architettonica, sforzesca nella terza edizione, quella definitiva anche se incompleta, sopravvenuta al crollo del 1446.

Il progetto iniziale del 1400 fu steso da Bernardo da Venezia, a quel momento all'apice della sua fama. la chiesa ricevette pertanto devozione, culto e onori dalle più cospicue famiglie milanesi. Fu dotata con larghezza dai Visconti, tra i quali si ricordano: l'arcivescovo Giovanni, il duca Gian Galeazzo che nel 1400 rilasciava il decreto per l'occupazione del fondo lasciato nel 1354 in eredità al Convento dei Carmelitani da Martino de Capelli e sito sotto la parrocchia di San Carpoforo, affinchè "... il mio corpo venga seppellito nella nuova Cappella che s'è incominciata a farsi nella Chiesa, cioè presso la Chiesa dei Frati di S. Maria del Monte Carmelo di Milano" e il duca Filippo Visconti.

Il personaggio a sinistra della Vergine è san Gottardo. Figlio di un vassallo del capitolo di S. Maurizio, Gottardo nasce nel 960 a Reichersdorf (Ritenbach) presso Niederaltaich nella diocesi di Passavia. Nella scuola capitolare locale studia scienze umanistiche e teologia. Dopo alcunsi viaggi in paesi lontani, tra cui l'Italia, studia nella scuola del duomo di Passavia, dove trova come insegnante il famoso maestro Liutfrido. Quando il duca Enrico II di Baviera decide di trasformare il capitolo in un monastero benedettino, Gottardo diventa monaco. Nel 993 viene ordinato sacerdote e poco dopo diventa priore e rettore della scuola monastica. Nel 996 viene eletto abate diventando propugnatore dell'ideale di Cluny anche a Tegernsee e a Hersfeld. Nel 1022 viene nominato vescovo di Hildesheim, dove si distingue per la sua cura pastorale, per l'attenzione nei confronti del clero e per le sue conferenze bibliche. In 15 anni consacra più di 30 chiese. Dopo una breve malattia muore nel 1038.