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PITTORI: Cristoforo Casolani

Sant'Agostino e i Dottori della Chiesa

Sant'Agostino e i Dottori della Chiesa

 

 

CRISTOFORO CASOLANI

1602-1609

Roma, Chiesa della Madonna ai Monti

 

Sant'Agostino e i Dottori della Chiesa

 

 

 

Nel soffitto della chiesa della Nadonna ai Monti a Roma si trova un affresco di Cristoforo Casolani, che ha dipinto l'Ascensione, gli Angeli e i Dottori della Chiesa.

Sono opere tutte a fresco realizzate con buona pratica dal Consolano, dove si vede, che ha imitato assai la maniera del suo maestro Pomarancio.

Particolarmente rilevanti sono la monumentalità scultorea e la solidità delle sue figure, che traggono origine non solo dalle teorie di Roncalli ma, cosa più importante, da uno studio approfondito delle opere mature di Raffaello, divenute modello per la maggior parte degli artisti operosi a Roma alla fine del Cinquecento.

Nelle prime due decadi del Seicento fu allievo e portavoce principale del Pomarancio, seguendo assieme a pochi altri un percorso che si allontanava dalla più diffusa tendenza al naturalismo abbracciata dal Caravaggio. Casolani era invece orientato verso un classicismo più raffinato, quale quello di Annibale Carracci e dei suoi ferventi seguaci. In questa circostanza possiamo scoprire forse il contributo più importante di Casolani allo sviluppo dell'arte romana: sono i suoi esperimenti di prospettiva illusionistica attuati negli affreschi di S. Silvestro al Quirinale e della Madonna dei Monti, dove, in entrambi i casi, gli spazi erano stati definiti, inizialmente, dagli architetti; e il soffitto diventa una finestra aperta verso una regione eterea popolata da spiriti celesti. I suoi risultati in questo genere di decorazione sono modesti ma sono interessanti da un punto di vista sia storico sia concettuale per lo sviluppo di quel particolare aspetto del gusto barocco che si manifesta nei grandiosi soffitti dipinti delle chiese romane seicentesche.

Nel luogo in cui sorge la chiesa, vi era un antico monastero del XIII secolo che ospitava una comunità di Clarisse. All'inizio del XV secolo in una sala del monastero fu affrescata l'immagine della Madonna con il Bambino e alcuni Santi.

La Chiesa di Santa Maria dei Monti fu la seconda chiesa dell'Ordine dei Gesuiti dopo la chiesa del Gesù, ed anch'essa, come la precedente, costituì il modello sul quale furono costruite molte altre chiese in tutto il mondo.

Questa chiesa fu realizzata nel 1579 duranteo il papato Gregorio XIII su disegno di Giacomo della Porta. Tutta la prima cappella di destra di san Carlo presenta pitture con diverse storie, che raffigurano la chiamata di Pietro e Andrea e le nozze di Cana in Galilea. Nella seconda cappella sull'altare si trova una Pietà di Antonio Viviano copiata da quella di Lorenzino da Bologna, che si trova nella sagrestia di San Pietro. Su uno dei lati si osserva il dipinto della flagellazione di Cristo di Lattanzio Bolognese, la processione della Croce di Nogar, la Resurrezione del Salvatore con altre pitture di Gio. Batista Lombardelli della Marca. Nella tribuna ci sono tre storie di Maria Vergine con i quattro Evangelisti nei triangoli della cupola.

 

Cristoforo Casolani

Figlio d'arte, il padre Alessandro era pittore e la madre Aurelia era figlia del pittore Lorenzo Rustici, probabilmente nacque nell'anno 1582 o poco prima. Secondo Baglione, suo principale biografo, nacque a Roma e frequentò la bottega del Pomarancio, coetaneo e amicissimo dei padre. Fra i suoi primi lavori troviamo una sua partecipazione (1601-1602), insieme a altri tredici artisti, alla trasposizione in mosaico dei disegni del Pomarancio, che soprintendeva alla decorazione della cappella Clementina in S. Pietro. Nel 1582 suo padre ritornò a Siena.

Analizzando i suoi cicli di affreschi si può dedurre che l'artista preferì la pittura a fresco a quella su tela. Dal 1601 al 1602 fu occupato nella cappella Clementina e poi fino al 1609 si dedicò a una delle sue imprese più importanti: la decorazione a fresco dell'abside, cupola e navata della Madonna dei Monti. Da una analisi stilistica possono essere datati intorno al 1603 i Santi che fiancheggiano la pala del Caravaggio nella cappella della Madonna in S. Agostino a Roma. Tra il 1602 e il 1605 collaborò con Roncalli nelle decorazioni a fresco della chiesa di S. Silvestro in Capite e molto probabilmente nella cappella Rucellai in S. Andrea della Valle.

Poco dopo il 1608 dipinse la pala d'altare della cappella dei Lombardi in S. Maria in Via. Anche gli affreschi e la tela nell'abside di S. Stefano del Cacco possono essere assegnati a questo periodo. Documentato a Roma nel 1621 Casolani diventò membro dell'Accademia di S. Luca e, dai documenti, risulta essere stato presente in città per tutto il 1622. Non si hanno altre notizie per cui si può pensare che sia morto a Roma subito dopo il 1622.