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PITTORI: Maestro piemontese

Madonna della Cintura con i santi Agostino e Monica

Madonna della Cintura con i santi Agostino e Monica

 

 

MAESTRO PIEMONTESE

1630-1650

Castelnuovo don Bosco, Santuario della Madonna del Castello

 

Madonna della Cintura con i santi Agostino e Monica

 

 

 

La pala si trova sull'altare maggiore della chiesa e raffigura la Vergine con in braccio in Bambino che offre la cintura a sant'Agostino. Non è noto l'autore dell'opera. In basso si nota la presenza di Monica, vestita da suora agostiniana, che devozionalmente in preghiera ha già ricevuto la cintura. L'episodio raffigurato ricorda una diffusa leggenda nel mondo agostiniano che riguarda Monica. Dopo la morte del marito le intemperanze del figlio esasperavano il suo dolore. La Madonna le apparve in sogno con una lunga cintura, la slacciò, le disse: «Prendi, è questo il caro segno del mio amore». Le raccomandò di portarla sempre con sé e di farla indossare a chi aveva bisogno del suo aiuto. Gli agostiniani diffusero questa devozione e la Cintura di Monica diventò un elemento distintivo dell'ordine religioso.

Agostino è qui raffigurato come monaco, che indossa la tunica nera dei frati agostiniani che seguono la sua regola. E' ritto in piedi sopra una nuvola e porta già la cintura di cuoio ai suoi fianchi. Il suo volto è devotamente rivolto verso la figura del Bambino che gli sta donando la cintura. Ha l'aspetto di un uomo maturo, dallo sguardo intenso con il mento arricchito da una folta barba scura. Ai suoi piedi sono stati deposti in segno di umiltà alcuni simboli che lo contraddistinguono: alcuni libri sovrapposti, la mitra e il bastone pastorale propri della sua dignità episcopale.

Attorno alla Vergine ruotano una serie di angioletti, che osservano e partecipano alla scena.

 

La cappella della Madonna del Castello fu edificata nella seconda metà del Seicento sopra l'abitato di Castelnuovo, accanto a una torre quattrocentesca e ai resti del castello dei Rivalba (1359). Qui nel 1631 la Comunità fece un voto affinché la Madonna debellasse l'epidemia di peste. La popolazione con il concorso delle famiglie nobili decise di far erigere una cappella quale segno di ringraziamento. Grande fu il contributo della Contessa di Mansfield e della sua famiglia, cui si deve l'interna decorazione a "trompe-l'oeil".

Per gli abitanti locali la cappella è detta anche Santuario della Madonna del Castello, un luogo che fu caro a don Bosco, San Giuseppe Cafasso e San Domenico Savio.

La cappella, di impianto barocco, venne rimaneggiata nel Settecento e affrescata internamente. Nel settecento fu affidata alle cure prima dei padri Agostiniani e poi dei padri di san Filippo Neri. Esternamente la facciata principale presenta una scansione a doppio ordine caratterizzato, nella parte bassa da lesene laterali e lesene centrali binate, e nella parte alta da lesene binate con al centro un rosone ellittico. L'abside risulta integrato con l'antica torre. Internamente l'edificio è costituito da una navata principale sui cui lati si aprono due cappelle, una dedicata a San Grato e l'altra a San Filippo Neri.

In una seicentesca statua lignea è raffigurata la Madonna con in braccio il Bambino Gesù. Sia la Madonna che il Bambino tengono in mano una cintura di cuoio nel gesto di consegnarle ai fedeli. Il dipinto a destra dell'altare (1637) rappresenta san Grato, vescovo, protettore della campagna e dei contadini, in atteggiamento di preghiera e di intercessione, tra uno sfondo di fulmini e nembi minacciosi. Sull'altare opposto è rappresentato San Filippo Neri ispiratore di don Bosco nell'opera chiamata Oratorio. Le opere conservate testimoniano la presenza religiosa, a partire dal Settecento dei Padri Agostiniani e, successivamente, dei Padri Filippini.