Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Maestro italiano

PITTORI: Maestro italiano

Sant'Agostino allo scrittoio

Sant'Agostino allo scrittoio

 

 

MAESTRO ITALIANO

1650-1680

Chambery, Museo delle Belle Arti

 

Sant'Agostino allo scrittoio

 

 

 

Questo quadro di origine italiana, si trova nel Museo di Belle Arti a Chambéry, dove è stato acquisito nel 1886 proveniente dalla collezione di Hector Garriod. Dopo il Louvre, il Museo di Belle Arti di Chambéry ha la seconda più grande collezione di dipinti italiani che si trovano in Francia, con opere del Trecento, del Quattrocento e del Rinascimento. La collezione è arricchita dalle opere dell'epoca manierista e barocca, con documentazioni della scuola fiorentina, napoletana, senese e bolognese.

Dipinto con la tecnica della pittura a olio su tela, il quadro misura 27 cm in altezza per 35 di larghezza e raffigura sant'Agostino. Realizzato nel Seicento, il quadro ci propone il santo a mezzo busto, visto da tre quarti mentre sta scrivendo su un libro con una penna. Agostino è compostamente seduto al proprio tavolo di lavoro nel suo studiolo con alle spalle una tenda. Deposta sul tavolo si trova la mitra, mentre il bastone pastorale è appoggiato a lato. Sul tavolo, oltre al libro su cui sta scrivendo il santo, si trova solo un calamaio con l'inchiostro. Agostino indossa un semplice piviale, ma sotto si può notare agevolmente la nera tunica dei monaci che seguono la sua regola. E' dunque probabile che l'opera in origine sia stata destinata o commissionata da qualche convento dell'Ordine agostiniano. Agostino è profondamente assorbito dall'azione che sta compiendo: il volto, la postura del corpo, il movimento delle mani esprimono con vigore la sua diligente passione per la sua opera di esegesi delle Sacre Scritture. Il suo volto, calmo e pacato, trova una adeguata espressione nell'aspetto esteriore di persona matura e quasi anziana. Una folta barba grigiastra gli copre il mento fino sul petto. La testa è calva con rari capelli sulle tempie. L'atmosfera della scena è quasi surreale, dinamicamente immobile nella eternità del gesto di Agostino.