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PITTORI: Ciarpi Baccio

Sant'Agostino e il Tolle lege

Sant'Agostino e il Tolle lege

 

 

CIARPI BACCIO

1614

Roma, chiesa di S. Lucia in Selci coro della clausura

 

Tolle lege

 

 

 

Il dipinto, opera della maturità di Ciarpi Baccio, fu realizzato il coro di clausura delle monache agostiniane della chiesa di S. Lucia in Selci. Il soggetto interpretato dall'autore è comunemente noto come Conversione di sant'Agostino, ma più propriamente si dovrebbe trattare del momento culminante della scena del tolle lege.

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze ... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29

 

 

Ciarpi Baccio

Questo pittore nacque a Barga nel 1574 e morì a Roma nel 1654. Frequentò da giovane la bottega fiorentina di Santi di Tito. Si trasferì quindi a Roma, dove diede vita a una propria bottega. Ciarpi ebbe come allievo Pietro da Cortona. Le sue opere mostrano un linguaggio convenzionale narrativo che segue i dettami artistici proposti dalla controriforma, arricchito da un luminismo di ascendenza caravaggesca. Sue opere di grande pregio sono una Madonna e santi (1613) a Roma in S. Maria in Monticelli; alcune tele realizzate per la chiesa di S. Lucia in Selci (1614) e un Battesimo di Costantino a L'Aquila, nella chiesa di S. Silvestro.