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PITTORI: Pittore di Clusone

Sant'Agostino nello studio scrive libri e trattati

Sant'Agostino nello studio scrive libri e trattati

 

 

PITTORE DI CLUSONE

1650-1690

Clusone, Basilica di Santa Maria Assunta

 

Sant'Agostino nello studio scrive libri e trattati

 

 

 

Questo tondo che raffigura sant'Agostino nel suo studio intento a scrivere appartiene a una serie di dipinti , fra cui san Gerolamo, che sono conservati  a Clusone nella Basilica di Santa Maria Assunta.

Questa Basilica ha un aspetto monumentale settecentesco ed è sede arcipresbiterale, insignito del titolo di basilica minore da papa Giovanni XXIII. Posto in posizione elevata, l'edificio è  dotato di un portico classicheggiante. A est della chiesa si eleva il campanile, costruito qualche decennio prima della chiesa, che costituisce l'elemento architettonico più visibile dell'altopiano di Clusone. L'interno della basilica è ad aula unica e presenta opere d'arte di diversi pittori e scultori bergamaschi, fra cui opere di Domenico Carpinoni (la Nascita di San Giovanni Battista e la Deposizione dalla Croce) e della scuola dei Fantoni.

Il quadro che raffigura sant'Agostino è stato realizzato da un anonimo pittore che si è formato stilisticamente nell'ambito lombardo-veneto del XVII secolo. Realizzato con la tecnica ad olio su tela il quadro misura cm 100x80 e si presenta in uno stato di conservazione ancora buono. 

Il santo nel silenzio e nell'ombra del suo studio sta scrivendo con molta attenzione su una pagina di un libro aperto con una penna. La scrittura ha quasi completato la seconda pagina aperta. Un grande calamaio è ben visibile in primo piano sulla tovaglia verde che copre il tavolo. Sullo sfondo si nota nella penombra la mitra del vescovo. La mano sinistra regge la testa di Agostino e accentua l'atteggiamento pensoso e riflessivo del santo. Il suo aspetto è di una persona più che matura, abbondantemente calvo, ma dotato di una folta barba grigiastra che gli copre tutto il mento.

L'Agostino delle Confessioni è anche poeta. Gli studiosi non hanno tralasciato d'illustrare quest'aspetto. " È il suo senso di poesia - scrive uno di essi - che dà alla realtà spirituale un volto ed una voce, alla realtà sensibile un'anima ed un palpito, sicché, mentre la prima viene accostata a noi senza perdere la sua immateriale purezza, la seconda, senza che ne abbiamo la concretezza visibile, ci si fa scala per salire a Dio ".

Ed un altro afferma che tutte le qualità di Agostino scrittore, che furono molte, non spiegano la loro efficacia " se non si tiene conto della grandezza del genio poetico del figlio di Monica ". La poesia è l'espressione più alta delle vibrazioni dell'anima, spesso della mistica. Così fu per Agostino. La sua fu la poesia dell'amore, dell'amicizia, della bellezza, del bisogno di Dio, della speranza; la poesia, per dirla con un sua immagine, d'un " filo d'erba assetato ": " Non abbandonare i tuoi doni - dice egli a Dio -, non disdegnare questo tuo filo d'erba assetato".

Si sa che le Confessioni sono una lettera a Dio, nella quale Agostino narra, loda, ringrazia, adora, implora, canta; canta le profondità abissali del cuore umano e le misericordie di Dio. L'uomo e Dio: ecco i due temi sui quali tesse i tredici libri delle Confessioni. Essi, scrive rileggendoli, " lodano Dio giusto e buono per i miei mali e per i miei beni, e verso di lui sollevano l'intelligenza e il cuore degli uomini."

La lode si trasforma spesso in preghiera d'implorazione o in ascesa interiore fino alle vette più alte della contemplazione. Nelle Confessioni ci sono le pagine più affascinanti dell'esperienza contemplativa agostiniana, pagine che si collocano per la forza narrativa e mistica tra le più belle della spiritualità cristiana. Aveva ragione uno scrittore, che era insieme filosofo e poeta, di dire, riferendosi alla narrazione dell'estasi di Ostia, che è una pagina di " profonda poesia " e " una delle cose più vertiginose dello spirito ... "; con essa " nasceva per la prima volta la poesia dell'estasi, il poema della comunicazione con Dio, la vertigine sublime dell'altezza, lo stupendo ascendere dell'anima sino all'assoluto Amore ... "