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PITTORI: Collaert Adriano

Sant'Agostino e il mistero della Trinità di Adrian Collaert

Sant'Agostino e il mistero della Trinità

 

 

COLLAERT ADRIANO

1600-1605

Collezione privata

 

Sant'Agostino e il mistero della Trinità

 

 

 

Questa incisione all'acquaforte di Adriano Collaert è tratta da un disegno di Theodor Bernard e venne edita da Sadler intorno al 1600.

L' incisione è rifilata per pochi mm. oltre la battuta, e presenta alcune macchie oltre a uno strappetto in alto che è stato restaurato.

L'immagine misura cm 18 per 21 e in pedice riporta nel titolo la dicitura S. Augustinus. La scena si svolge all'interno di una camera colonnata ed aperta che si apre su un orizzonte molto vasto. Una tenda alle spalle del santo arricchisce la scena procurando ombra al santo. Agostino è seduto su un magnifico scranno con ai lati immagini scolpite di figure mitologiche. Ai due lati si trovano, deposti a terra, la mitra e due libri. Agostino, che indossa un abito monacale è intento a sfogliare un voluminoso libro con una evidente attenzione. Il suo viso esprime il peso dei suoi anni. In capo porta un semplice copricapo da cui fuoriescono capelli raccolti in una folta chioma. In segno di umiltà Collaert ha raffigurato il santo a i piedi nudi.

Sullo sfondo si può osservare una veduta marina, con a destra una barca a vela che sta per raggiungere il porto e a sinistra l'immagine di Agostino che incontra sulla spiaggia un bambino che cerca di versare l'acque del mare in una buca. L'episodio ricorda lo sforzo di Agostino di comprendere il mistero della Trinità.

Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".

Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).

Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità. L'origine di questa tematica iconografica non proverrebbe dunque dalla agiografia medioevale quanto piuttosto dalla predicazione. P. Antonio Iturbe Saìz ha a sua volta proposto una possibile ricostruzione della sua origine: nel secolo XIII si scrivevano "exempla" per i predicatori e in uno di questi apparve questa leggenda applicata a un professore di scolastica di Parigi con un fine chiaramente morale: criticare la alterigia e la superbia dei teologi.

 

 

Adriano Collaert

Adriaen Collaert fu il capostipite di una famiglia di incisori olandesi di Anversa. Soggiornò anche in Italia per un breve periodo. E' stato autore di numerosissime serie di incisioni, tra cui le più famose sono quelle dedicate alla Vita di Cristo e ai Mesi dell'anno, che vennero ricavate da opere di altri incisori. Collaert incise anche, su suo disegno, diverse serie ad argomento naturalistico. Interessante è anche una sua serie di incisioni sulla Vita di sant'Agostino.