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PITTORI: Maestro di Cordova

Sant'Agostino malleus haereticorum

Sant'Agostino malleus haereticorum

 

 

MAESTRO DI CORDOBA

1630-1640

Cordova, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino malleus haereticorum

 

 

 

La statua di sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa si trova a Cordova nella chiesa dedicata al santo. Di lui qui in particolare si esalta la dottrina spesa a servizio della Chiesa in sua difesa contro le teorie eretiche. Non per nulla Agostino è noto anche con il titolo di malleus haereticorum. Cordova ha una lunga tradizione di devozione agostiniana e si tramanda che la città sia stata beneficiata da uno straordinario miracolo che ha interessato san Nicola da Tolentino, il primo santo agostiniano.

Si ricorda che a Cordova infuriò nel 1601-1602 una spaventosa peste, durante la quale i Padri Agostiniani offrivano agli appestati i Panini di S. Nicola. Avvennero numerosi prodigi. Fu straordinario quello del 7 Giugno 1602, quando la statua di san Nicola fu portata processionalmente all'ospedale dove il cappellano P. Giovanni Navas attendeva all'ingresso reggendo un grande Crocifisso. Lungo il percorso della processione i Religiosi Agostiniani distribuivano i Panini precedentemente benedetti. Giunti all'ingresso dell'ospedale, i portatori del simulacro sollevarono la statua sotto il Crocifisso per benedire la folla implorante soccorso. Questa proruppe in un clamore generale quando scorse che il volto di S. Nicola s'era leggermente piegato a baciare i piedi del Crocifisso e fu impossibile contenere il suo impeto quando fu visto il Crocifisso staccare le braccia dalla croce per abbracciare la statua dei Santo. La peste rapidamente disparve e furono innumerevoli le guarigioni ottenute con l'uso dei Panini di S. Nicola. Il Magistrato della città e il Capitolo Metropolitano il 12 Agosto 1602 fecero voto di recarsi ogni anno il 10 Settembre nella Chiesa dei Padri Agostiniani per ringraziare il loro Protettore S. Nicola del singolare prodigio.

La chiesa e il relativo convento di sant'Agostino di Cordoba appartengono alle cosiddette "chiese fernandine", che vennero innalzate dopo la conquista della città ottenuta da Fernando III detto il Santo. Il re spagnolo consegnò questo convento ai monaci agostiniani perché lo avevano aiutato nella conquista della città. All'interno di questo grandioso tempio, che si sviluppa su tre navate, si trovano decorazioni in stile Plateresco. Gli affreschi sui muri purtroppo sono stati danneggiati dal passare del tempo.

La chiesa, edificata nella Plaza de San Agustin, fu costruita a partire dal 1328 e nel 1335 era già in piedi una cappella gotica. L'aspetto attuale risale al primo Seicento quando inizia la grande riforma interna agostiniani promossa da don Pedro de Góngora per l'esaltazione dell'Ordine. I lavori prevedono il rivestimento della navata centrale e delle volte del transetto con le coperture barocche.

La chiesa è uno dei gioielli del barocco a Cordoba e la sua facciata principale è il risultato dei lavori eseguiti nel Cinquecento e nel Seicento che ha generato un interessante susseguirsi di archi e colonne corinzie.

La navata centrale è riccamente decorata con stucchi e affreschi raffiguranti scene del Credo attribuite a Cristóbal Vela.

Le pareti e le volte sono decorate con affreschi il cui programma iconografico è attribuito a frate Pedro de Góngora, che ha promosso le opere di ornamento della chiesa durante il suo secondo e terzo priorato (1617-1633).

I dipinti sono numerosi e vennero realizzati da artisti del tempo, come Christopher Vela Cobo, Juan Luis Zambrano e Pedro Ruiz Moreno. Le decorazioni si sviluppano sul soffitto della navata, nelle lunette della navata e nel coro dei Santi Martiri. Si trovano anche scene della Vita e miracoli di San Nicola da Tolentino. Il presbiterio ospita il trionfo dell'Ordine, con santi e papi seguaci delle regola di sant'Agostino.