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Estasi di sant'Agostino
MAESTRO DI CORNEILLA
1650-1670
Corneilla de Conflent, chiesa di Santa Maria
Estasi di sant'Agostino
La tela presenta come soggetto una espressione estatica di Agostino, che richiama altre opere seicentesche più famose come quelle di Crayer o di Van Dick. L'opera misura 254 cm in altezza e 188 in larghezza, ma non è in buone condizioni di conservazione, per quanto sia stata restaurata nel 1996 da Louis Esquirol.
La scena presenta Agostino in piena estasi di fronte alla visione della Trinità tanto ricercata per tutta la sua vita. "D'altra parte - scrive Agostino - fuori di te non esisteva nulla, da cui potessi trarre le cose, o Dio, Trinità Una e Trinità trina. Perciò creasti dal nulla il cielo e la terra ... Tu sei onnipotente e buono, per fare tutto buono, il cielo grande, come la piccola terra. C'eri tu e null'altro."
AGOSTINO, Confessioni 12, 7, 7
Il santo, al centro della scena, è sorretto da due angeli, mentre sembra reclinarsi all'indietro per meglio vedere, quasi tramortito e trasfigurato, la presenza del divino.
La tela è conservata nella chiesa di Santa Maria de Cornellà de Conflent, una importante collegiata romanica costruita tra l'XI e XII secolo. Nel 1018 la chiesa di Sainte-Marie era proprietà del vescovado di Elne, ma già nel 1025 entrò in possesso dei conti di Cerdanya in cambio della loro chiesa di Escaro. Nel 1094, il conte Guglielmo Raimondo nel suo testamento volle istituire un collegio di canonici, che nel 1097 affidò agli agostiniani, che già possedeva nella regione il priorato di Serrabone. Nel Cinquecento la collegiata divenne una commenda e nel 1592 papa Clemente VIII la secolarizzò.
La chiesa ha una grande navata centrale a quattro campate con navate laterali. Nel Trecento la chiesa fu fortificata e il priorato ebbe sempre maggiore importanza fino a quando subì un inesorabile declino con l'avvento degli abati commendatari.