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PITTORI: Vincenzo Dandini

Madonna della cintura con San Sebastiano, San Nicola da Bari, San Domenico, San Francesco d'Assisi, Sant'Agostino, San Rocco e Santa Monica

Madonna della cintura con San Sebastiano, San Nicola da Bari,

San Domenico, San Francesco d'Assisi, Sant'Agostino,

San Rocco e Santa Monica

 

 

VINCENZO DANDINI

1657

Gandino, Basilica Minore di S. Maria Assunta

 

Madonna della cintura con San Sebastiano, San Nicola da Bari, San Domenico, San Francesco d'Assisi, Sant'Agostino, San Rocco e Santa Monica

 

 

 

 

Nato a Firenze nel 1609 fu allievo del fratello Cesare e poi di Passignano e Rosselli. Nel 1635 si trasferì a Roma per lavorare nello studio di Pietro da Cortona ma due anni dopo tornò a Firenze dove aprì una sua bottega. Tra i suoi allievi troviamo Giovanni Battista Marmi e Antonio Domenico Gabbiani. Suo nipote Pietro e dei suoi due figli, Ottaviano e Vincenzo il più giovane, lavorarono come pittori nel suo studio. Morì a Firenze nel 1675. La tela si trova nella chiesa di S. Maria Assunta a Gandino: ai lati due lapidi recano incise le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano.

La Madonna della cintura è stata qui raffigurata con San Sebastiano, San Nicola da Bari, San Domenico, San Francesco d'Assisi, Sant'Agostino, San Rocco e Santa Monica. La tela, realizzata con la tecnica ad olio misura cm 315x162 e si trova in un discreto stato di conservazione.

La pittura di Dandini è profonda e tuttavia chiara, ispirata a una religiosità che si richiamava al Savonarola: il severo monito a coronamento dell'altare svela una drastica esortazione all'umiltà e si sposa con la pia e caritatevole religiosità del pittore. Sensibile, misteriosa, intrisa di profonda e malinconica fede, culturalmente complessa, la pala recupera la tradizione cinquecentesca e ripropone la natura e la funzione sacra dell'arte.

 

L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.

Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.

Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.

Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.