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PITTORI: Pietro Daverio

Santa Monica

Santa Monica

 

 

PIETRO ANTONIO DAVERIO

1600-1615

Milano, Veneranda Fabbrica del Duomo. Museo del Duomo

 

Santa Monica

 

 

 

Questa statua di Santa Monica viene attribuita allo scultore Pietro Antonio Daverio, che lavorò per tutta la vita alla Fabbrica del Duomo di Milano.

Realizzata in marmo la scultura misura 82 cm x 59 cm x 200 cm e rappresenta una figura femminile velata con la mano destra che si tocca delicatamente il velo, mentre con la mano sinistra regge un libro aperto.

La statua proviene dal capitello del pilone 74 del Duomo e fu realizzata nel primo decennio del Seicento.

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.

 

 

Daverio Pietro Antonio

Si presume che sia nato nel 1564, così come sembrerebbe potersi dedurre da  uno Stato d'anime del 1610 della parrocchia di S. Babila in Milano.

Mancano notizie sul suo apprendistato. Sappiamo tuttavia che era già attivo come scultore e stuccatore nella Fabbrica del Duomo di Milano dal 1588. La difficoltà del riconoscimento delle sue opere deriva anche dal fatto che molte statue furono rimosse dal Duomo nell'800 e sostituite con le attuali. Gran parte della sua formazione e della sua attività nei cantieri del Duomo milanese si svolse sotto la direzione e su modelli di Francesco Brambilla il Giovane. Per questa ragione Daverio si esprime con uno stile sostanzialmente fedele ai canoni tardo manieristici di matrice toscana. La sua presenza è costantemente documentata negli Annali della Fabbrica del Duomo che ne conferma la presenza ancora nel 1619. Lavorò anche assieme al Biffi eseguendo nel 1598 una statua sul tema della Eternità da collocare sul sepolcro del defunto architetto Pellegrino Tibaldi. Nel 1602, sempre in collaborazione con Biffi, realizzò i modelli delle Virtù cardinali per il sepolcro di san Carlo Borromeo. Questo incarico mostra quanto l'artista fosse apprezzato dalla committenza della Fabbrica che già gli aveva assegnato la realizzazione di numerose statue per i vari altari. Le ultime commissioni affidategli sono una santa Cancianilla ed una santa Pelagia. Morì a Milano sul finire del 1621 o l'inizio del 1622.