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PITTORI: Pittore bergamasco

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PITTORE BERGAMASCO

1690-1699

Dossena, chiesa di san Giovanni Battista

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La tavola che raffigura sant'Agostino vescovo è stata realizzata in ambito bergamasco nel secolo XVII, quantunque non sia da escludere una origine veneta. Il grande patrimonio artistico, quadri, paramenti, arredi sacri della chiesa di Dossena, proviene infatti da Venezia. Si tratta di opere per la maggior parte donate dalle famiglie originarie di Dossena emigrate nella città lagunare prima e durante il dominio della Serenissima. In quei tempi la più parte degli abitanti attivi di Dossena si trovavano a Venezia per lavoro, dediti ai traffici e al commercio, e le loro attività erano sicuramente piuttosto redditizie.

Questo quadro di sant'Agostino appartiene a una coppia di dipinti con santi dottori della Chiesa. Realizzato con la tecnica ad olio su tela, misura cm 1200x53 e si trova in un buono stato di conservazione.

Il santo è raffigurato nella sua dignità episcopale: con la mano destra regge un libro e nello stesso tempo il bastone pastorale. Con la sinistra si tocca invece il petto e il cuore in atto di compunzione. Il santo ha un viso vegliardo, con una folta barba grigia che gli copre tutto il mento. in testa porta la mitra. Lo sguardo di Agostino è serioso quasi fosse intento con i suoi pensieri a cercare i misteri del divino.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

La chiesa è dedicata a san Giovanni Battista decollato: già dall'anno 1520 è documentata in parrocchia l'esistenza della SCHOLA DI S. JOANNES BAPTISTAE DOCOLLAZO chiamata anche col nome di schola dei fratelli in Venezia con sede all'altare dedicato a San Giovanni Battista. A questa confraternita aderirono molti fedeli anche di altre parrocchie della Valle Brembana emigrati in Venezia. Fra le varie finalità di questa istituzione va ricordata la pietosa regola di questa confraternita di mandare gratuitamente il sale alla pieve di San Giovanni Battista, per evitare il diffondersi della terribile malattia della pelagra. Le confraternite donarono alla Chiesa le pale dell'altare delle loro sedi: la Schola del SS. Sacramento ordinò, e fece eseguire al pittore di Serina Jacopo Negretti in arte Palma il Vecchio il polittico ancora oggi esistente all'altare maggiore.