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Agostino sconfigge eretici ed eresie
BALTASAR DE ECHAVE ORIO
1600-1610
Amecameca, chiostro convento dell'Assunzione di Nostra Signora
Agostino sconfigge eretici ed eresie
La tela si trova nel chiostro dell'ex-convento domenicano della Assunzione ad Amecameca. La struttura religiosa risale al XVI secolo, quando nel 1554 si pose mano alla sua costruzione.
Il quadro presenta un maturo Agostino seduto al proprio tavolo di lavoro con nella mano destra una penna. Sul tavolo è deposto un libro aperto parzialmente scritto, che il santo regge con la mano sinistra. Indossa il saio nero dei monaci agostiniani e sul petto è ben visibile una croce. Alle sue spalle un angioletto gli regge un lungo bastone pastorale mentre ha deposto sul tavolo la sua mitra.
Agostino volge lo sguardo non sul libro ma alla sua destra dove si trova la Vergine che affettuosamente tiene far le braccia una chiesa, simbolo della Chiesa universale. Ai piedi di Agostino si stanno rotolando due eretici che non trovano la forza di rialzarsi. Su di loro ha fatto effetto la vis polemica di Agostino che ha confuso le loro eresie salvando la Chiesa che la vergine tiene amorevolmente fra le braccia.
in alto vola la colomba dello Spirito Santo la cui luminosità si riversa su Agostino aiutandolo a scrivere i libri con cui educare alla vera fede cristiana.
Il santo sentì profondamente la necessità di difendere l'ortodossia cristiana dalle eresie che imperversavano nel suo secolo. Nel corso della polemica contro i manichei e la loro visione dualistica dell'universo Agostino tende a sottolineare la bontà della creazione, la trascendenza di Dio e la superiorità dello spirito sulla carne. Nei confronti del donatismo Agostino sostenne che la Chiesa è un insieme di fedeli visibile, composta sia di santi che di peccatori. L'efficacia dei sacramenti non dipende dalla moralità di chi li amministra, ma dalla grazia di Dio che opera attraverso di loro. In disaccordo con Pelagio, che predicava la capacità dell'uomo di produrre e di scegliere il bene (di salvarsi pertanto usando le sue sole forze) Agostino ribadisce la realtà del peccato originale e pertanto l'urgenza della grazia divina per ottenere la salvezza (De natura et gratia).
La basilica dell'Assunzione della Vergine (1554-1562) presenta nella sua facciata la scultura della Vergine circondata ai suoi piedi dai volti degli angeli. All'interno prevale lo stile neoclassico con l'immagine della Vergine di Guadalupe. Notevole è anche una pala d'epoca barocca del XVIII secolo con immagini bibliche circondate da colonne solomoniche classiche. Vicino alla chiesa sorge il chiostro che si presenta a due piani con quattro archi per lato, che poggiano su colonne ottagonali abbellite da sculture con fiori o con foglie d'acanto.
Questo insieme di edifici è uno dei più antichi presenti in America e conserva ancora dei bellissimi dipinti come l'Angelo dell'Annunciazione attribuito a Echave Orio, prolifico pittore del Vicereame. La facciata della chiesa ha uno stile sobrio, mentre l'interno del tempio, completato nel 1680, conserva una pala d'altare barocco. Il chiostro è ancora ben conservato e conserva gli affreschi alle pareti.
Baltasar de Echave Orio
Nacque a Oikia, poi Aizarnazabal nel 1548. Partì per il Messico probabilmente nel 1573. Viene abitualmente soprannominato "El Viejo" per distinguerlo da suo figlio, noto come Baltasar de Echave, "El Joven". Baltasar de Echave Orio ha creato un'arte nuova in Messico rompendo con la tradizione e i canoni che imitavano la pittura europea. Ha curato in modo particolare la composizione, il buon disegno, il colore, la prospettiva esatta, una varietà di personaggi e ricchezza ed eleganza nela descrizione degli abiti. Con lui viene avviata un periodo fecondo nella pittura del Messico, che fu seguito da gran numero di studenti. La sua arte è stata paragonata per importanza a quella dei suoi contemporanei Juan de Juanes, Zurbarán, Alonso Cano e Murillo. Ha dipinto la pala d'altare della chiesa di Santiago Tlatelolco, composta da quattordici dipinti. Ne realizzò un'altra per la chiesa dei Gesuiti del Messico. Il suo lavoro "La Oración del Huerto" è conservato all'Accademia di Belle Arti in Messico e viene considerato un vero capolavoro, per il realismo che lo contraddistingue. Realizzato nel 1608 si trovava nella chiesa di La Profesa. Oltre alla pittura, si dedicò alla giurisprudenza e alla scrittura. Nel 1606 rivestiva la carica di magistrato e d aveva scritto il libro "Discorsi dell'antichità del linguaggio Bascongada". Echave è morto intorno al 1620.