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PITTORI: Maestro laziale

Agostino, Monica e Nicola da Tolentino

Agostino, Monica e Nicola da Tolentino

 

 

MAESTRO LAZIALE

1608

Fabrica di Roma, chiesa di santa Maria della Pietà

 

Agostino, Monica e Nicola da Tolentino

 

 

 

L'affresco si trova nella chiesa di santa Maria della Pietà a Fabrica di Roma nel Viterbese. Questa chiesa era stata affidata a metà Cinquecento dal vescovo Andrea Longo agli agostiniani, che la tennero fino al 1660. Ritornarono nel 1675, per abbandonarla definitivamente nel 1785. La chiesa ha una struttura a una sola navata, lungo la quale si aprono quattro nicchie affrescate. La corta navata è completata da una tribuna ottagonale priva di abside. Anche la tribuna presenta sui fianchi tra nicchie per parte. La prima, a destra dell'altare è affrescata con le immagini di Agostino, Monica e Nicola da Tolentino. Il tradizionale soggetto iconografico della Madonna della Cintura in questa occasione è associata a tre personaggi fondamentali della devozione agostiniana.

San Nicola indossa il saio nero degli eremitani e presenta attributi iconografici facilmente riconoscibili nonostante il pessimo stato di conservazione del dipinto. Con una mano regge un libro, mentre con l'altra presenta un giglio. Sul petto si riconosce il sole raggiato. Al centro è raffigurata Monica in vesti monacali, mentre a sinistra compare Agostino nella sua dignità episcopale. In testa porta la mitra e indossa il piviale. La sua figura è piuttosto rovinata, ma si riesce a intravedere il volto segnato dal tempo.

Gli attuali abiti di santa Monica e san Nicola non sono originali, bensì aggiunte postume. L'intradosso dell'arco della nicchia è decorato a grottesche, che si interrompono sui piedritti, dove compaiono di iscrizioni. Per quanto non perfettamente leggibili, offrono interessanti dettagli sulle personalità dei committenti e sull'anno di esecuzione dell'affresco. A sinistra si legge: "hoc opus factum fuit ex legato de Caterine De Marti nungapi [...]". A destra invece troviamo: ""Cesare De Felicibius et [...] ti esecutore [...] MDCVIII."

L'iscrizione di sinistra ci informa sulla committente Caterina di Marta, probabilmente una gentildonna appartenete alla provincia viterbese. In alto è visibile uno stemma bipartito di rosso e bianco, sormontato da una mitra vescovile. Questo stemma araldico, visibile sopra la nicchia, raffigura l'iconografia del caduceo, un bastone alato, con un serpente attorcigliato, utilizzato da Mercurio. Il pittore che eseguì l'affresco sembra piuttosto attardato sullo stile cinquecentesco e sostanzialmente ignoro delle novità artistiche che stava portando il Seicento. Questo anonimo artista sembra aver presente l'impianto iconografico della madonna della Cintola dipinto in una nicchia della chiesa di santa Maria del Soccorso a Corchiano, anche se privo della figura di Nicola da Tolentino.

Quest'ultimo dipinto, firmato nel 1553 da Alessandro Torresani, in origine raffigurava i santi Benedetto e Scolastica, ma fu fatto ridipingere dagli agostiniani al loro arrivo nel 1581. I santi benedettini vennero sostituiti con Agostino e Monica assieme all'aggiunta delle cinture eremitane nelle mani della Vergine e del bambino.