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Sant'Agostino allo scrittoio
FINOGLIO PAOLO DOMENICO
1626-1631
Napoli, Certosa di S. Martino, sala del Capitolo
Sant'Agostino allo scrittoio
L'opera, dipinta su tela, si inserisce in una lunetta delle dimensioni di cm 120 in altezza e 200 in larghezza. Si trova nella sala del Capitolo della Certosa di san martino a Napoli e raffigura sant'Agostino allo scrittoio nel suo studio.
Il santo è seduto ed ha davanti a sé un libro aperto che tiene fermo con la mano sinistra, mentre la destra è alzata in segno di scrivere con una sottile penna. Il suo sguardo tuttavia non è centrato sul libro, ma volge altrove, quasi alla ricerca di una presenza che gli conforto e ispirazione a quanto sta per scrivere. Indossa un abito molto semplice con una specie di rocchetto sulle spalle.
Davanti a lui ai piedi della scrivania o tavolo se ne stanno due ragazzotti, uno giovanissimo e l'altro quasi adolescente. Quest'ultimo regge con entrambe le mani la mitra, che simbolizza la dignità episcopale di Agostino. il più giovane, che volge lo sguardo all'altro, è seminudo e tiene fra le mani un calamaio per l'inchiostro. La scena si svolge nello studio del santo che presenta una notevole apertura da dove si può scorgere un lontano panorama marino. Agostino è qui stato raffigurato con una folta e lunga barba, con lo sguardo forte e penetrante, ma con il viso che presenta già i segni del tempo della maturità piena.
Paolo Domenico Finoglio
Incerto è il luogo di nascita, forse Orta di Atella o forse Napoli. Nato verso il 1590, divenne apprendista a Napoli di Ippolito Borghese, un pittore tardo-manierista. Finoglio tuttavia fu influenzato soprattutto da Caravaggio. Fra i suoi primi lavori possiamo ricordare le dieci lunette che presentano i fondatori degli ordini religiosi nella Sala Capitolare della Certosa di San Martino a Napoli. L'affresco che raffigura la Circoncisione, che si trova pure nella Sala Capitolare, esprime la fondamentale influenza di Battistello Caracciolo. L'influenza di questo pittore la si ritrova anche nelle opere successive (si veda il battesimo di San Celso del 1635 presso la Cattedrale di Pozzuoli). Fuori della Campania sono particolarmente interessanti alcune opere di influenza caravaggesca realizzate a Conversano fra cui il famoso ciclo delle Scene della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Si tratta del ciclo più importante del Seicento italiano dedicato al poema di Tasso. Sempre a Conversano, nella chiesa dei SS. Medici Cosma e Damiano, cinque altari hanno sue tele. Questo pittore che amava firmarsi Neapolitanus morì a Conversano nel 1645.