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PITTORI: Scuola romana

Agostino e Santi

Agostino e Santi

 

 

SCUOLA ROMANA

XVII secolo

Fivizzano, Reliquiario, Museo Civico

 

Agostino e Santi

 

 

 

 

La scena è incastonata in trittico porta reliquie che si conserva a Fivizzano. Il paese conserva ancora il complesso monumentale del convento degli Agostiniani e, nei dintorni, la pieve di San Paolo di Vendaso. Il terzo ed ultimo livello del trittico presenta, come quello precedente, quattro miniature, ciascuna di cm 12,4 x 8,5 ma il soggetto, riferendosi a immagini di Santi, se ne discosta nettamente. L'immagine dello sportello destro riproduce una teoria di dieci santi riconoscibili sia per i tradizionali attributi, sia per la presenza di brevi iscrizioni collocate ai piedi o sopra il loro capo, che consente un'identificazione rapida e sicura. Sono rappresentati nell'ordine Sant'Agostino, San Francesco, San Gregorio, San Sebastiano, San Giovanni Nepomuceno., San Cristoforo, San Atanasio, San Gerolamo, San Tommaso d'Aquino e Sant'Ambrogio.

Su tutti, emerge la figura di San Gerolamo che indossa il consueto abito cardinalizio di un rosso molto acceso. San Francesco e San Tommaso d'Aquino sono raffigurati invece con l'abito monacale, mentre San Gregorio porta sul capo la tiara papale. Gli altri personaggi portano tutti la mitra vescovile. Lunghi e pesanti mantelli, celano le forme dei corpi, costringendo a dirigere lo sguardo verso gli elementi maggiormente significativi, quali i volti dei personaggi ed i loro attributi. Tra questi, risalta il libro, simbolo del sapere che deriva dalla parola di Dio. Nessun elemento esterno è apposto ad arricchire la scena ed a distrarre dal tema della divinità, così che i santi appaiono schierati su un brillante sfondo oro che ne vuole enfatizzare la gloria celeste.

Al contempo, però, essi poggiano i propri piedi sulla nuda terra, quasi a sottolineare la loro funzione di intercessori presso Dio, da sempre riconosciuta ai santi. Il Concilio di Trento contribuì notevolmente alla diffusione delle immagini dei santi come dimostra la diffusione di immagini e disegni che riproducono gruppi di santi e martiri.

 

Questa scena della estasi di Ostia ci è stata comunicata da Paolo Bruni che ne ha fatto oggetto di studio per la sua tesi PER VISIBILIA AD INVISIBILIA

 

Il santo viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.