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PITTORI: Lucas Franchoys il Giovane

Agostino vescovo e cardioforo

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

LUCAS FRANCHOYS IL GIOVANE

1678-1680

Mechelen, Basilica di Nostra Signora di Hanswijk

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

L'opera ha una struttura monumentale, con sant'Agostino ritto in piedi nelle sue vesti episcopali, che guarda lontano con occhio attento e vivido. nella mano destra ha la penna con cui scrivi i libri in difesa della ortodossia cattolica. Nello stesso tempo alza la mano sinistra tenendo ben fermo un cuore fiammante.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

La scena si svolge all'interno di una chiesa, di cui si vedono dei gradini e la decorazione in stile floreale delle colonne. Ai piedi del santo si nota un grande libro aperto, mentre di fianco un angelo dalla faccia di infante, lo guarda con riverenza reggendo fra le mani la mitra e il bastone pastorale. La testa di Agostino è sproporzionatamente piccola rispetto al suo corpo o alle altre parti anatomiche. la posizione del santo, la sua postura e la presenza di un angioletto riescono a conferire all'opera un senso di dinamicità abbastanza forte.

L'opera è conservata nella Basilica barocca della Madonna del Hanswijk. Questo santuario è stato progettato da Lucas Faydherbe e costituisce una delle prime chiese a cupola nei Paesi Bassi. La prima pietra fu posta nel 1663 da monsignor Andreas Cruesen e la chiesa fu inaugurata nel 1678. L'edificio ha una pianta eccezionale costituita da una combinazione di un corpo centrale con una cupola e una tradizionale struttura a tre navate. La parte inferiore della facciata anteriore è stata completata nel 1780. Il completamento del timpano ha dovuto attendere fino al 1854.

La Basilica sorge nel borgo Hanswijk, sulle rive del Dyle, dove nel X secolo una nave carica non riuscì più ad andare avanti, fino a quando non venne portata una statua della Madonna. A questo punto la barca proseguì e venne deciso di costruire una cappella in suo onore. La cappella divenne un luogo di pellegrinaggio già nel 1200.

Busti dei Padri latini coronano i quattro portici: le statue di Ambrogio e Agostino sono di Lucas Faydherbe; mentre quelle di Gregorio e Gerolamo, del 1729, sono opere dello scultore Gen-Frans Boeckstuyns.

 

 

Lucas Franchoys il Giovane

Lucas Franchoys II noto anche come Lucas Franchois, Lucas François o Louis Franchoys, nacque a Mechelen nel 1616. Pittore fiammingo barocco dipinse numerose pale e ritratti In uno stile che ricorda Anthony van Dyck.

La prima educazione alla pittura  gli fu impartita dal padre Lucas Franchoys l'anziano. Come suo fratello maggiore Peter probabilmente ha continuato la sua formazione ad Anversa. Il suo primo biografo Cornelis de Bie cita un periodo di formazione con Peter Paul Rubens. La sua prima opera risale al 1649 quando lavorò per la chiesa di Tournai. Ritornato a Mechelen entro il 1654 entrò nella Gilda di San Luca l'anno successivo e nel 1663 diventa il diacono della Gilda. A Mechelen ricevette molte commissioni per pale d'altare e altri dipinti religiosi da parte di chiese, monasteri e conventi. Si sposò con Suzanne Thérèse da cui ebbe 8 figli, di cui Lucas Elias è diventato pittore. Noto per i suoi ritratti e le sue allegorie storiche, il suo stile risente dell'influsso di Peter Paul Rubens. Franchoys tuttavia è forse più profondamente legato ad Anthony van Dyck. Grazie ai suoi lavori nelle chiese di Tournai e Mechelen, Franchoys fu considerato uno dei pittori religiosi più importanti della seconda metà del XVII secolo.

Franchoys tende ad enfatizzare l'emozione nella sua iconografia religiosa. Le sue opere più tarde dipinte a Mechelen mostrano una composizione più efficace delle figure e più espressività nelle pose. Ha collaborato con molti pittori contemporanei tra cui Lucas Achtschellinck, Jacques d'Arthois, Gregoire Beerings, Wilhelm Schubert van Ehrenberg, Egid Smeyers e Frans Snyders.

Morì a Mechelen nel 1681.