MAESTRO SPAGNOLO

1640-1660

Jerez de la Frontera, convento di Santa Maria delle Grazie

 

Agostino e Nicola da Tolentino salvano le anime del Purgatorio con il sangue di Cristo

 

 

 

Sulla tela, ai piedi del quadro, si trova questa iscrizione: "Antonio Garcìa y Montero lo dedicò a esta Santa Iglesia y a su culto". Il testo dell'iscrizione tuttavia non ci permette di comprendere se questa persona è l'autore del quadro o il suo donatore. Questo quadro "di anime" è custodito nella chiesa agostiniana assieme ad una scultura venerata dai fedeli. La tela, di grandi dimensioni, presenta un soggetto del tutto originale nella iconografia sia agostiniana che di san Nicola.

Dalle mani, dal fianco e dai piedi del Cristo appeso alla croce sgorga a fiotti del sangue. L'immagine di Cristo occupa quasi tutta la scena, mentre quattro angeli muniti di un calice ciascuno raccolgono il sangue per riporlo in una pila o "fonte della Grazia".

I santi Nicola, a destra, e Agostino a sinistra indicano con una mano l'acquasantiera e con l'altra tendono la cintura del loro abito alle anime del Purgatorio in modo che possano afferrarla. Il soggetto è certamente interessante, per quanto malconcio forse per il terremoto del 1772, che colpì l'intera struttura e danneggiò diverse tele e dipinti.

In questa chiesa la tradizionale benedizione dei panini di san Nicola, secondo le documentazioni d'archivio del convento, durò almeno fino al 1800.

 

Il convento di Santa Maria delle Grazie è un monastero delle Agustinas Hermitas conosciute anche come "Sorelle della Croce", che venerano in particolar modo santa Rita, per cui il convento popolarmente è conosciuto come il Convento di Santa Rita. Nel 1784 un gruppo di quattordici monache si ribellarono alla loro badessa e si rifugiarono per un anno nel convento di San Cristóbal. Il convento è famoso per i suoi dolci, che vengono prodotti soprattutto a Natale.