Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Gennari Bartolomeo

PITTORI: Gennari Bartolomeo

Agostino e il Bambino sulla spiaggia

Agostino e il Bambino sulla spiaggia

 

 

GENNARI BARTOLOMEO

1600-1661

Bologna, Collezione Privata

 

Agostino e il Bambino sulla spiaggia

 

 

 

Gennari Bartolomeo è l'autore di questo  dipinto che tratta come soggetto un tema caro alla iconografia agostiniana e cioè Sant'Agostino e il bambino in riva al mare.  Realizzato nella prima metà del seicento il quadro si conserva attualmente a Bologna in una Collezione privata, segnalato nel 1978. In precedenza apparteneva alla Collezione W. Beckford nel Regno Unito.

Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".

Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).

Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità. L'origine di questa tematica iconografica non proverrebbe dunque dalla agiografia medioevale quanto piuttosto dalla predicazione. P. Antonio Iturbe Saìz ha a sua volta proposto una possibile ricostruzione della sua origine: nel secolo XIII si scrivevano "exempla" per i predicatori e in uno di questi apparve questa leggenda applicata a un professore di scolastica di Parigi con un fine chiaramente morale: criticare la alterigia e la superbia dei teologi.

 

Bartolomeo Gennari (Cento, 1594 - Bologna, 1661) era figlio del pittore Benedetto senior. Il suo atto di battesimo è registrato nella collegiata di san Biagio a Cento: «Io Ercole Dondini Arciprete etc. ho battizato Bertolomio filiolo di M. Benedetto Genari et la Consorte Mad. Julia Buovi, et fu tenuto da M. Agustino di Faci et la Comar Mad. Jacoma Burgnona li 10 de Julio 1594». Insieme con il fratello minore Ercole (1597-1658) fu per tutta la vita collaboratore del Guercino, di cui copiò numerose opere.

Fra le sue tele originali si ricorda un San Tommaso, già nella chiesa del SS Rosario di Cento e ora nella Pinacoteca del Comune, «opera ben ideata, ben disposta e pinta con certa morbidezza d'impasto e forza di colore», nello stile dell'ultima maniera del Guercino.

Gli viene attribuita anche una Madonna con Bambino e San Felice da Cantalice, conservata nella Pinacoteca comunale di Cesena. Fu sepolto nella chiesa bolognese di San Nicolò degli Albari.