Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Johan Friedrich Greuter

PITTORI: Johan Friedrich Greuter

Agostino allo scrittoio medita sul mistero della Trinità

Agostino allo scrittoio medita sul mistero della Trinità

 

 

JOHAN FRIEDERICH GREUTER

1622

Londra, British Museum

 

Agostino allo scrittoio medita sul mistero della Trinità

 

 

 

Johan Friedrich Greuter ha inciso questa stampa su disegno di Pieter de Witte (1548-1628) o Petrus Candidus. Editore della stampa fu Hendrik van Schoel (1595-1622).

Come esplicita la scritta "S. AVGVSTINVS Mente haurire Deum frustra AVGVSTINE laboras Nam cochleari infans hauriet ante mare", il disegno si riferisce ad un leggendario episodio che vede protagonista Agostino nella sua ricerca di penetrare il mistero della Trinità.

Di solito la scena si svolge in riva al mare, dove il santo incontra un fanciullo che sta giocando con un cucchiaio o una conchiglia. In questo caso il santo è seduto al proprio scrittoio nel proprio studio e pensa estaticamente al mistero della Trinità. E' vestito da vescovo, la mitra deposta sul tavolo e il bastone pastorale appoggiato alla spalla sinistra. Fra le mani tiene un libro aperto che sta leggendo, ma il suo sguardo ormai è volto altrove, con la mano destra che sorregge il capo il cui sguardo è assente.

Sotto appare un bambino con in mano un cucchiaio che richiama un famoso tema iconografico agostiniano.

Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".

Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).

Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità.

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

 

 

Greuter Johann Friedrich

Figlio di Matthäus, nacque a Strasburgo verso il 1590-1593. Si trasferì a Roma con il padre nel 1603, dopo avere soggiornato a Lione e ad Avignone. Nel 1618 sposò Virginia di Antonio Bucci e nel 1620 ricoprì l'importante incarico di camerlengo del Camposanto teutonico. Eccekkente incisore, aveva la bottega alla "guglia" di S. Macuto. Fu il padre ad avviarlo all'arte e la sua bravura nell'uso del bulino è proverbiale. Rispetto al padre fece uso di disegni altrui e buona parte delle sue opere datate sono contenute nei libri. La sua prima incisione datata risale al 1619 e rappresenta il Beato Stanislao Kostka. Fu ricavata da un quadro di Antonio Circignani, detto il Pomarancio, di cui incise quasi venti soggetti di svariata natura.

Riprodusse opere di importanti pittori del tardo manierismo come Antonio Tempesta, Giuseppe Cesari, Andrea Lilio, Ferraù Fenzoni. È noto soprattutto per le stampe da prototipi dei più famosi maestri barocchi, tra cui Bernini, Pietro da Cortona, Lanfranco, Romanelli, Camassei, Vouet e Stella. La fama di Greuter è affidata in particolare alla realizzazione di alcuni libri di gran lusso: nel 1631 illustrò i Poemata di Maffeo Barberini (Urbano VIII).

Cinque sue incisioni sono contenute nella prima edizione a stampa dei Documenti d'amore di Francesco da Barberino (Roma 1640), considerato uno dei libri illustrati più belli del Seicento. Tra i ritratti molto apprezzati sono quelli raffiguranti G. Baglione e G.B. Marino. Tutta la fase tarda della sua attività è mal documentata. Greuter morì nel 1662 e nel libro dei morti di S. Marcello si dice che avesse settantadue anni.