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PITTORI: Scultore bergamasco

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

SCULTORE BERGAMASCO

1694

Gromo, chiesa di san Giacomo

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa statua che riproduce un sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa è frutto della attività artistica che si sviluppa in ambito bergamasco nel Seicento. L'opera, datata 1694, è in altorilievo e funge da decorazione plastica della della cappella della Madonna annunciata.

Realizzata con la tecnica a stucco modellato, la statua misura cm 200x100 e si trova in un discreto stato di conservazione.

La chiesa di Gromo fu costruita tra il XII ed il XIII secolo, e successivamente rimaneggiata ed ampliata. Diversi elementi architettonici conservati all'interno, le tre navate divise da colonne cilindriche e coperte da volte a crociera, indicano che l'edificio ha una struttura e una origine romanica. Incorniciata in una bella ancona lignea quattrocentesca, si scopre l'opera artistica di maggior pregio, che risale al tardo Quattrocento e che propone al fedele una "Gloria dei Santi" attribuita al Baselli, al Gavasio ed ad Antonio Zamari.

La statua di sant'Agostino ci ripropone uno stereotipo del santo molto consolidato nella sua iconografia: lo scultore presenta un Agostino vescovo e Dottore della Chiesa. Con la mano sinistra impugna il bastone pastorale, mentre la con la destra tiene fermo un libro chiuso. In testa porta la mitra, mentre il viso non manca della fluente barba riccioluta. Lo sguardo del santo è un po' di maniera, ma comunque incisivo.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.