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PITTORI: Domenico Guidi

Madonna con il Bambino, Agostino e Monica che appaiono a San Nicola da Tolentino

Madonna con il Bambino, Agostino e Monica che appaiono a Nicola da Tolentino

 

 

GUIDI DOMENICO

1654

Roma, chiesa di san Nicola da Tolentino

 

Madonna con il Bambino, Agostino e Monica che appaiono a San Nicola da Tolentino

 

 

 

La scultura di Domenico Guidi raffigura la Madonna con il Bambino, Agostino e Monica che appaiono a San Nicola da Tolentino.

Il gruppo marmoreo mostra san Nicola ai piedi della Vergine: inginocchiato rivolge lo sguardo e la mano alla vergine e al Bambino, mentre sant'Agostino osserva la scena dall'alto. Il santo è raffigurato come vescovo, con la mitra in testa. Ha un aspetto di persona matura, con una folta barba che gli copre il viso, secondo uno stereotipo ben consolidato nella sua iconografia.

La leggenda della vita di san Nicola da Tolentino, rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio. Ritornati a Sant'Angelo ebbero il figlio desiderato e, ritenendo di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino.

Fece la sua professione religiosa (voti solenni) a meno di diciannove anni. Nel 1269 fu ordinato sacerdote. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento di Sant'Agostino di Tolentino rimase fino alla sua morte nel 1305.

Celebri sin dal Medioevo sono i cosiddetti "panini miracolosi" di san Nicola, che servirono anche per la raccolta di farina da parte dei fedeli che si recavano al santuario e che dettero nome anche alla compagnia cerretana degli "affarinati", citata anche dal vescovo urbinate Teseo Pini nel suo Speculum Cerretanorum. Viene ricordato il 10 settembre.

La sua tomba, a Tolentino, è conservata con venerazione dai fedeli.

 

 

Domenico Guidi

Nato a Torano nel 1625, si trasferì a Napoli nel 1639 e dal 1648 fu a Roma, dove entrò nello studio di Alessandro Algardi. Guidi fu un discreto scultore apprezzato sia a Roma che all'estero. Fra le sue opere più famose si possono ricordare la Sacra Famiglia (1676-1683) nell'altare maggiore della chiesa di Sant'Agnese in Agone a Piazza Navona e la Carità per la tomba di Orazio Falconieri e Ottavia Sacchetti nell'abside della Basilica di San Giovanni de' Fiorentini.

Lavorò anche all'estero, dove prestò la sua opera con Ercole Ferrata per l'apparato scultoreo del duomo di Breslavia (Wroclaw). Altri documenti testimoniano la sua attività nel coordinamento e nella realizzazione di elementi scultorei per le fontane dei giardini di Versailles.

Si presume che anche il crocifisso situato all'interno del pantheon del palazzo dell'Escorial, reggia di Filippo II a Madrid sia il frutto del suo lavoro.

Morì a Roma nel 1701, dove era tornato a lavorare lasciando numerose testimonianze della sua attività nei cantieri della Roma Barocca. A tal riguardo si possono ricordare l'Angelo con la lancia per la Via Crucis del Bernini a Ponte Sant'Angelo, il monumento a Carlo di Montecatini in Santa Maria in Aquiro, il monumento a Camillo del Corno nella Chiesa di Gesù e Maria al Corso e l'allegoria de La Prudenza e il monumento a Gaspare Thiene in Sant'Andrea della Valle.