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PITTORI: Guidobono Bartolomeo

S. Agostino riceve la cintura della Vergine Maria, Madre di Consolazione

S. Agostino riceve la cintura della Vergine Maria, Madre di Consolazione

 

 

GUIDOBONO BARTOLOMEO

1654-1709

Genova, chiesa di san Nicola da Tolentino

 

S. Agostino e Monica ricevono la cintura della Vergine Maria, Madre di Consolazione

 

 

 

Quest'opera di Bartolomeo Guidobono si trova nella chiesa genovese di san Nicola da Tolentino. Il suo soggetto trae ispirazione dalla devozione a S. Agostino e in particolare all'episodio in cui il santo e la madre Monica ricevono la cintura della Vergine Maria, Madre di Consolazione. La tela si trova nella cappella nella cappella dedicata all'ordine agostiniano. Nella stessa cappella si trova un dipinto di anonimo intitolato: "S. Agostino lava i piedi a Gesù."

La tela è dipinta a olio e misura 350x200cm: al centro della scena troviamo la Vergine con in braccio il Bambino mentre sta offrendo una cintura a Monica. A sinistra un Agostino anziano, abbigliato da vescovo, apre le braccia per accogliere il dono. Fanno da corona ai due santi uno stuolo di monache e monaci agostiniani. Dietro la Vergine scopriamo san Giuseppe e molto angeli che riempiono il cielo nuvoloso.

 

La chiesa di S. Nicola da Tolentino fu eretta a Genova sul finire del cinquecento su un terreno donato nel 1596 dalla famiglia Moneglia. La posa e la benedizione della prima pietra avvennero l'anno seguente. Il progetto fu realizzato dall'architetto Andrea Ceresola. La costruzione del dormitorio dei frati eseguita dal famoso architetto Bartolomeo Bianco. La chiesa fu terminata nel 1601. L'attività religiosa venne interrotta nel 1810 quando per  decreto napoleonico i religiosi dovettero abbandonare il convento di S. Nicola. La chiesa però non venne completamente chiusa poiché fra Giovanni di S. Maria, vi aveva trasportato dal convento della Visitazione, soppresso nel 1797, la statua della Madonna del Parto. Nel 1815 Fra Giovanni riuscì a riaprire la chiesa al culto e nel 1818 i religiosi ritornarono al convento. Distrutta durante il secondo conflitto mondiale, la chiesa fu ricostruita fra il 1945 e il 1950.

 

 

Bartolomeo Guidobono

Suo padre Giovanni Antonio lavorava presso la corte reale della famiglia Savoia in qualità di ceramista. Nato a Savona, Bartolomeo si avviò ben presto agli studi ecclesiastici e venne ordinato prete nel 1679. Conosciuto come "Il Prete di Savona" o "Prete Bartolomeo da Savona", egli iniziò la sua attività di pittore a Savona affrescando la cappella della Crocetta nel santuario di Nostra Signora della Misericordia. Grazie ai buoni uffici di Domenico Piola, famoso pittore, riuscì a frequentare le storiche botteghe e scuole pittoriche di Genova dove, apprenderà stili e tecniche. Terminato il lavoro al santuario savonese, compì alcuni viaggi di studio a Parma, dove conoscerà il Parmigianino e il Correggio, e in seguito a Venezia. Nel 1680 si trasferisce a Genova per dipingere il salone del secondo piano nobile di palazzo Rosso. Trasferitosi a Torino nel 1685, vi dipingerà opere nella chiesa abbaziale di Santa Maria di Casanova a Carmagnola mentre a palazzo Reale illustrerà la Storia dei Savoia negli appartamenti di Madama Felicita. Rientrato a Genova verso il 1690, affresca la volta della galleria di Palazzo Centurione, una sala di Palazzo Rosso (nota come la Fucina di Vulcano) e la cappella della Galleria con l'opera Historia di Daniello. La sua attività si estende anche ai pesi nei dintorni di Genova dove dipinge la pala d'altare de Le anime purganti (1697-1698) nella chiesa di San Giovanni Decollato di Montoggio e la Circoncisione (1699) nella chiesa di San Giorgio a Moneglia. Nel 1705 assieme al fratello Domenico si trasferisce definitivamente a Torino presso i Savoia. Qui esegue diverse opere a palazzo Reale, al convento di San Francesco da Paola e per la cupola della chiesa di Nostra Signora del Pilone. Muore nella capitale sabauda a 55 anni nel 1709.