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PITTORI: Hering Jan Jiri

Sant'Agostino davanti al Crocifisso a Praga, monastero di Strahov

Sant'Agostino davanti al Crocifisso

 

 

HERING JAN JIRI

1620-1625

Praga, monastero di Strahov

 

Sant'Agostino davanti al Crocifisso

 

 

 

La tela raffigura un episodio che compare nella iconografia agostiniana a presentare il rapporto fra Agostino e il Crocifisso. Il santo è raffigurato in preghiera con le mani giunte davanti alla immagine di un Crocefisso. Dal corpo di Cristo una freccia luminosa si dirige verso Agostino per colpirne il cuore. Il santo è in atto di profonda devozione con lo sguardo fisso verso il Cristo. la scena si svolge in una camera all'oscuro. Hering ha racchiuso la scena con una originale cornice composta da tanti fiori secondo il gusto di inizio Seicento che si sta avviando alla stagione del barocco. L'opera è conservata nel monastero di Strahov a Praga.

Consapevole della centralità della croce nel disegno salvifico di Dio sull'umanità e della straordinaria molteplicità di rimandi ad essa nell'Antico e nel Nuovo Testamento, Agostino si impegna nella sua interpretazione e meditazione lungo tutto l'arco della vita come confermano i numerosi riferimenti alla croce di Cristo, disseminati in tutta l'ampia produzione dell'Ipponate. Ciò che Agostino intende evidenziare è che la scelta di Gesù di portare la croce sulla quale verrà messo a morte è una lucida indicazione su cosa debba significare la vita cristiana. I credenti sono esortati in tal modo a seguire l'esempio del Maestro.

«La croce tiene insieme lo scandalo e la salvezza, la fine e l'inizio, perché in essa si compie qualcosa di assolutamente e radicalmente nuovo: sul legno, Cristo ci istruisce sul significato della nostra vita presente e futura, perché è con la sua morte che Egli ha vinto per noi la morte».

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 2, 3

 

Questo fu fondato all'inizio del XII secolo (1140) dal principe e re di Boemia Vladislao II, che lo affidò all'ordine dei premonstratensi di regola agostiniana. Mascherato dall'aspetto barocco odierno si nasconde uno dei più vecchi complessi romanici d'Europa. Sotto Carlo IV fu incorporato nelle fortificazioni di Hradcany e nel Seicento venne sottoposto a un'estensiva ricostruzione, da cui originò nel 1671 la Sala della Biblioteca detta "Teologica". Sull'area dell'edificio domina con imponenza la cattedrale dell'abbazia dedicata all'Assunzione della Vergine Maria, con alcuni caratteri in stile gotico e rinascimentale. Barocizzato nel 1682-98, fu danneggiato durante la battaglia fra francesi e austriaci del 1741, dopo di ché venne restaurato e assunse l'aspetto attuale negli anni 1743-1752 in stile barocco su progetto di Anselmo Martino Lurago. Al suo interno sono conservate le spoglie mortali di san Norberto, il fondatore dell'ordine premonstratense. Nel monastero é conservata la preziosa biblioteca con numerosi manoscritti medioevali, carte e documenti.

La pinacoteca di Strahov presenta una delle più importanti collezioni di dipinti medioevali. L'entrata principale di Strahov è costituita da un arco risalente al 1742, sormontato da una statua di San Norberto. Esso immette nel primo cortile dove si trovano, a sinistra, la chiesa di S. Rocco e a destra la Sala Filosofica. Nel centro scopriamo una colonna dietro la quale è la facciata della chiesa di S. Maria, primitivamente basilica romanica. La volta della chiesa è coperta da stucchi di I. Palliardi che circondano otto dipinti raffiguranti episodi della vita della Vergine di J. Kramolin. I trentadue medaglioni con simboli mariani sono di Ignaz Raab. Sugli altari, decorati con sculture di J. A. Quitaner e I. Platzer, si trovano i dipinti di M. Willmann e F. X. Palko.