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PITTORI: Giuseppe Laudati

Estasi di sant'Agostino di Giuseppe Laudati nella chiesa di sant'Agostino a Cortona

Estasi di sant'Agostino

 

 

GIUSEPPE LAUDATI

1690-1695

Cortona, chiesa di sant'Agostino

 

Estasi di sant'Agostino

 

 

 

La tela di Giuseppe Laudati che si conserva nella chiesa di sant'Agostino a Cortona, oggi trasformata in sala convegni, è un'opera che richiama una analoga composizione di van Dyck che è oggi conservata al Museo Reale di Anversa.

Laudati ha messo un tocco di personalità eseguendo una copia simmetrica dell'originale, spostando a destra ciò che era a sinistra. Il tema affrontato da Laudati segue un filone diffuso nel secolo: Agostino, in compagnia della madre, rivolge lo sguardo al cielo, aiutato da alcuni angeli che lo prendono per mano. In alto appare la visione di Cristo e della Trinità in un festoso movimento di angeli.

Questo soggetto è stato ripreso da diversi altri autori, fra cui Jean Erasme Quellin a Bruges, Miguel de Santiago a Quito e Murillo a Siviglia. La composizione originaria la dobbiamo a Van Dick che ricevette l'incarico di dipingere questa tela nel 1628 e fu la sua prima pala d'altare eseguita dopo il ritorno nelle Fiandre dall'Italia. Questa tela gli diede grande rinomanza e questa copia cortonese ne è un esempio. Il dipinto è di buona fattura con gli incarnati e le espressioni del viso molto accurate e ben fatte.

 

 

D. Augustinus in intentissimo Dei amore positus ter a Domino interrogatur: 'Augustine amas me ? ' Cum ille: ita amo Te, ut si ego Deus forem, vellem ego fieri. Il dialogo è tratto da Giovanni XXI e ricorda l'interrogatorio di Pietro. Si legge anche che un uomo di molta pietà in un'estasi vide tutti i santi, ma per quanto cercasse, non riusciva a vedervi S. Agostino. Ne domandò la ragione ed il santo cui si era rivolto gli disse: - Agostino è nel più alto dei cieli e contempla la Santissima Trinità.

 

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea, 9

CORNELIUS LANCELOTZ, Vita Augustini, Anversa 1616

 

 

Giuseppe Laudati

Nasce a Corciano verso il 1660. La sua formazione artistica maturò a Perugia nella bottega di Pietro Montanini. In seguito si recò a Roma dove conobbe Carlo Maratta di cui divenne allievo e collaboratore. Il suo stile lo pone fra i pittori del tardo periodo barocco italiano. Morì a Perugia nel 1737.