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PITTORI: Leszczyński Izydor

Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

 

 

LESZCZYNSKI IZYDOR

1627

Częstochowa, monastero di Jasna Góra

 

Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

 

 

 

Il quadro di Leszczyński Izydor spesso indicato come la visione di sant'Agostino, in realtà raffigura una antica leggenda che vede protagonista Agostino e che è nata probabilmente in Italia. Diversi pittori si sono ispirati a essa che trae spunto da passi delle sue meditazioni: il santo è presentato innanzi al Cristo crocefisso ed alla Vergine, mentre, pregando, si domanda: "Hinc a vulnere pascor", e, volgendosi verso Maria, soggiunge: "Hinc lactor ab Ubere", concludendo: "Positus in medio quod me vertere nescio, Dicam ergo Jesu Maria miserere". Sembra che l'episodio prenda spunto da un passo della S. Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S. R. E. Doctoris vita di Cornelius Lancelotz (1574-1622) O.S.A. edito ad Anversa nel 1616.

Lancillottus scrive, riportando parole apocrife di Agostino: "Positus in medio quo me vertam nescio. Hinc pascor a vulnere, hinc lactor ab ubere." La medesima scritta fu riportata da Francesco Francia e poi da Kartarius, un incisore nativo di Viterbo, che lavorò a Roma fra il 1560 e il 1570, nella sua stampa della Vita di Agostino edita nel 1570.

Il quadro ha le dimensioni di cm 189 in altezza e 105 in larghezza e fu commissionato nel 1627 dal frate Andrzej Gołdonowski per la chiesa del monastero di Jasna Góra. L'opera si trova su uno dei sette altari presenti nella basilica ed ha sostituito un vecchio quadro medioevale. In precedenza l'opera è stata attribuita al pittore Tyburcy Nowakowicz.

 

Il monastero di Jasna Góra fu fondato nel 1382 da monaci giunti dall'Ungheria su invito di Ladislao duca di Opole. Il monastero è meta di pellegrinaggi da centinaia di anni e contiene un'importante icona della Vergine Maria, che la raffigura come Madre di Dio con Gesù Bambino. La statua è conosciuta come la Madonna Nera di Częstochowa o Nostra Signora di Częstochowa. Tra i miracoli che le vengono attribuiti c'è quello di aver miracolosamente salvato il monastero durante l'assedio svedese di Jasna Góra nel XVII secolo. Dopo aver respinto gli svedesi, nella cattedrale di Lwów nel 1656 Jan Kazimierz, re di Polonia, pronunciò solennemente la consacrazione del paese alla protezione della Madre di Dio e la proclamò Patrona e Regina del suo regno.

 

 

Leszczyński Izydor

Questo pittore polacco nacque nel 1584 a Cracovia, dove ha lavorato dal 1609 fino al 1614, anno in cui si trasferì a Częstochowa, dove proseguì la sua attività artistica fino al 1645, quando morì a Konopnica.