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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Felice Antonio De LettieroPITTORI: Felice Antonio De Lettiero
Madonna della Cintura con il Bambino, Agostino, Monica,
Chiara da Montefalco e Nicola da Tolentino
FELICE ANTONIO DE LETTIERO
1603
Pesaro, chiesa S. Agostino
Madonna della Cintura con il Bambino e i santi Agostino, Monica, Chiara da Montefalco e Nicola da Tolentino
La pala fu dipinta da Felice Antonio De Lettieri per la chiesa di Sant'Agostino di Pesaro, dove tuttora si trova. La scenografia ha una struttura commovente, quasi da presepio. La Vergine è seduta centralmente con il braccio il Bambino e con la mano sinistra offre a Monica la cintura. Agostino, in paramenti vescovili sopra la cocolla nera degli agostiniani, è in ginocchio in contemplazione del Bambino. Ai suoi piedi ha deposto la mitra e un libro.
Alle sue spalle, in piedi, san Nicola con in mano un giglio mostra il testo di un libro sacro. Sullo sfondo a destra, seminascosta si nota anche santa Chiara da Montefalco con in mano il suo cuore che ardeva d'amore per Gesù. Altri personaggi affollano la scena, un vescovo, un frate barbuto e una santa. In alto volteggiano alcuni angioletti che portano e calano sugli astanti numerose nere cinture, simbolo prediletto dei frati agostiniani.
L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.
Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.
Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum.
Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.
Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.