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PITTORI: Anonimo di Lima

Sant'Agostino vescovo e cardioforo di anonimo maestro di Lima in Perù

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

ANONIMO DI LIMA

XVII secolo

Lima, Cattedrale di San Giovanni Apostolo ed Evangelista

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

 

Il vescovo d'Ippona è stato raffigurato in questa bella statua lignea policroma che si conserva a Lima con i suoi attributi vescovili e con in mano il simbolo del cuore fiammante d'amore per Dio. Il santo con la mano destra regge il bastone pastorale, mentre porta nella mano sinistra un cuore da cui sprigionano delle fiamme. Lo sguardo è rivolto al cielo in una visione estatica. Agostino ha un aspetto maturo, con una folta e riccioluta barba nerastra e il capo nascosto da un poderosa mitra. Indossa una veste bianca con un mantello nerastro. Ai suoi piedi si nota una testa d'uomo simbolo degli eretici schiacciati dalla forza persuasiva delle sue argomentazioni.

La statua si trova collocata nella Basilica Cattedrale di San Giovanni Apostolo ed Evangelista assieme ad una analoga di sant'Ambrogio: la Basilica è la cattedrale metropolitana dell'arcidiocesi di Lima e chiesa primaziale del Perù. Il grande tempio si affaccia sulla Plaza Mayor, nel centro storico di Lima.

Nel 1535 Francisco Pizarro ne pose la prima pietra. Nel 1540 lo stesso Pizarro inaugura la chiesa, inizialmente dedicata alla Gloriosissima Assunzione di Nostra Signora. Nel 1541, con la costituzione della diocesi di Lima (elevata ad arcidiocesi nel 1546) da parte di papa Paolo III, la chiesa madre di Ciudad de Los Reyes (Lima) diviene cattedrale, con la nuova intitolazione a san Giovanni Evangelista. Dal 1542, la cattedrale di Lima viene ampliata e restaurata diverse volte, distrutta, in seguito ai terremoti del 1609 e del 1746, e nuovamente ricostruita.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3