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PITTORI: Michel van Lochom

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MICHEL VON LOCHOM

1630-1640

Edizione a stampa

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La stampa che raffigura Agostino a mezzo busto è opera di Michel van Lochom (1601-1647) un incisore fiammingo calvinista attivo ad Anversa e Parigi durante la prima metà del Seicento.

Nella pergamena in pedice alla scena principale l'autore ha scritto: "Afer Hipponensis Episcopus, Doctor Ecclesiae, institutos Apostolorum Canonicos Regulares, scripta Regula restauravit. Moritur anno Christi 430. aetatis suae 76.

Mich. van lochom excudit"

All'interno di una cornice dall'aspetto classico Lochom ha inserito in un ovale l'immagine di Agostino che porta in testa uno speciale cappello, mentre la mitra è stata deposta alle sue spalle. Anche il bastone pastorale, di cui si intravede l'elegante punta ricurva, è deposta in subordine dietro la mitra. Il volto del santo ha un aspetto di uomo maturo, con gli occhi rivolti verso l'alto, quasi fosse in un momento di estasi. Una folta barba gli copre le gote e il mento arricciandosi sopra il colletto della tonaca.

La mano destra regge un libro aperto, sulle cui pagine si intravedono le parole scritte, mentre con la mano sinistra regge, portandolo al petto, un cuore fiammante trafitto da frecce.

La simbologia qui espressa si riferisce ad alcuni passi delle Confessioni e in particolare al periodo che ne vide la conversione a Milano.

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

 

 

Michel van Lochom

Nato nel 1601 ad Anversa, era figlio di Hans van Lochom, anch'egli incisore, e di Clara Janssens.

Acquisì le tecniche dell'incisione nella bottega di suo padre e nel 1613 è entrato nella Corporazione di San Luca degli artisti e tipografi di Anversa, dove fu allievo di Abraham van Merlen (1579-1660), pittore e incisore fiammingo. Van Lochom divenne maestro della corporazione nel 1621. Quattro anni dopo si trasferì a Parigi, per vario tempo a St. Jacques à la Rose Blanche Couronnée, dove si affermò come pittore, incisore ed editore di stampe fino al 1647. Dopo aver rinunciato alla fede protestante per farsi cattolico, nel 1625 sposa Marguerite Lenoir, figlia dell'importante libraio parigino Guillaume Lenoir, e cognata di Pierre Mariette tramite sua sorella Geneviève Lenoir. Le stampe di Lochom principalmente propongono scene e ritratti religiosi. Grazie alla fama acquisita, Lochom ricevette il titolo di Graveur et Imprimeur du Roy. Rimase a Parigi fino alla sua morte nel 1647.

Dopo la sua morte, la sua vedova vendette circa 3000 libbre di lastre da stampa a Balthasar Moncornet. Le sue attività rimanenti furono acquisite da Pierre Mariette, che probabilmente prese in carico parte dei committenti di Lochom. Lochom è noto anche come Lochum o Lochem.