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PITTORI: Maestro di Loucky

Sant'Agostino vescovo e cardioforo con il bambino sulla spiaggia

Sant'Agostino vescovo e cardioforo con il bambino sulla spiaggia

 

 

MAESTRO DI LOUCKY

1680-1690

Znojmo, Monastero di Loucky, chiesa dell'Assunzione della Vergine Maria e di San Venceslao

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo con il bambino sulla spiaggia

 

 

 

L'altare maggiore nella chiesa dell'Assunzione della Vergine Maria e di San Venceslao vicino al monastero di Louckýr risale alla fine del Seicento. Il suo autore non è conosciuto. L'altare maggiore è diviso in due parti sovrapposte che insieme lasciano spazio per la raffigurazione iconografica dell'Assunzione della Vergine Maria. Questo dipinto è completato da statue di santi. Sulla destra si trova la figura di San Venceslao, che è completata dal lato sinistro con la statua di san Leopoldo. La struttura dell'altare si estende con l'immagine della Santissima Trinità, che sul lato sinistro è decorata con una statua di San Norberto, mentre a destra si scorge la scultura di sant'Agostino.

Il santo è raffigurato nelle sue vesti episcopali con il bastone pastorale nella mano destra e una elegante mitra in testa. La sua mano sinistra regge contro il petto un libro con un cuore ardente trafitto da una freccia. Ai suoi piedi siede un bambino che ride con un cucchiaio dorato.

Agostino ha un aspetto calmo e quasi statico.

Lo scultore ha qui ripreso due temi cari alla iconografia agostiniana barocca: da un lato il cuore fiammante e dall'altro il leggendario episodio dell'incontro con un bambino sulla riva del mare mentre pensava a risolvere il mistero della Trinità.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

L'episodio relativo al bambino incontrato sulla riva di una spiaggia è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.