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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Maestro di LoverePITTORI: Maestro di Lovere
Sant'Agostino e santa Monica
MAESTRO DI LOVERE
1600-1650
Lovere, Monastero delle Clarisse
Sant'Agostino e santa Monica
Il quadro che raffigura sant'Agostino vescovo assieme a sua madre Monica fa parte di una serie di dipinti che appartengono al Monastero delle Clarisse di Lovere. Assieme ad un altro notevole dipinto secentesco ad olio su tela (il primo raffigura Santa Teresa d'Avila), questo sant'Agostino con santa Monica era in origine collocato nell'antica chiesa di santa Chiara di Lovere.
In questa raffigurazione il santo ha un aspetto molto giovanile con una folta capigliatura e soprattutto una nerissima barba che gli avvolge tutto il viso: il capo è coronato da una luce che lo stacca con forza dallo sfondo scuro. Agostino ha la mitra deposta su una mensola poco discosta e con un ampio gesto del braccio e della mano accompagna lo stato estatico in cui versa, con lo sguardo rivolto al cielo.
Con la mano sinistra impugna il bastone pastorale ed è interessante notare che sotto il mantello vescovile indossa una tunica completamente nera, che lo accomuna ai monaci agostiniani. Monica è invece seduta e guarda con devozione il figlio ormai fatto cristiano.
La santa indossa un abito da suora ed in testa porta una luminosa aureola. La scena si svolge all'interno di una camera che si apre con una bella apertura sul panorama circostante. All'orizzonte si vedono campagne, monti e forse dell'acqua. La tela è opera di un ignoto artista operante in Lovere nel primo Seicento.
Il Monastero di Santa Chiara fu edificato nella prima parte del XVI secolo e venne ampliato più volte. Ancora oggi ospita le monache clarisse. Soppresso in età napoleonica, il Monastero ripristinato sul finiree del XIX secolo. Al suo interno sono custodite numerose opere d'arte e di pittura. La Fondazione Oprandi si sta impegnando nei lavori di restauro dell'antico edificio, restituendone l'arredo pittorico e gli stucchi. Il complesso monastico presenta al proprio interno la chiesetta di Santa Chiara, piccolo edificio di culto molto caratteristico.
La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.