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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Antonin Martin LublinskyPITTORI: Antonin Martin Lublinsky
Agostino e il bambino sulla spiaggia
ANTONIN MARTIN LUBLINSKY
1665-1675
Brno, Chiesa dell'Annunciazione e San Tommaso Apostolo
Agostino e il bambino sulla spiaggia
Antonin Martin Lublinsky ha dipinto questo sant'Agostino per la chiesa cattedrale di Brno. Il dipinto è una copia di quello di Peter Paul Rubens che è presente nella chiesa di san Tommaso a Praga in Malá Strana.
L'episodio ha una forte connotazione didattica e apologetica e si riferisce alla impossibilità per l'uomo di comprendere il mistero della Trinità: un angioletto in alto reca gli attributi vescovili del santo, il bastone e la mitra. Con la sinistra invece tiene un cuore fiammante. Agostino, vecchio e barbuto, sembra voler toccare il bimbo che scava una buca nella sabbia, dove ha la pretesa di riporre tutta l'acqua del mare. Alcune conchiglie sono deposte sull'arenile e una è usata per scavare le sabbia.
Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).
Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità. L'origine di questa tematica iconografica non proverrebbe dunque dalla agiografia medioevale quanto piuttosto dalla predicazione. P. Antonin Iturbe Saìz ha a sua volta proposto una possibile ricostruzione della sua origine: nel secolo XIII si scrivevano "exempla" per i predicatori e in uno di questi apparve questa leggenda applicata a un professore di scolastica di Parigi con un fine chiaramente morale: criticare la alterigia e la superbia dei teologi.
Ma come poi tutto ciò fu collegato ad Agostino ? Due possono essere le spiegazioni: primo che necessitava un protagonista alla storia stessa e Agostino era l'uomo adatto in quanto era considerato un sommo teologo. La seconda spiegazione sta nella diffusione del testo di un apocrifo in cui san Gerolamo (come è stato anticipato all'inizio) discute con Agostino sulle capacità umane di comprendere il mistero divino. In ogni caso la prima volta che si incontra questa leggenda applicata ad Agostino corre nell'anno 1263. In margine va ricordata la disputa sul luogo dove si sarebbe svolto l'incontro tra Agostino e Gesù Bambino: sulla spiaggia di Civitavecchia o di Ippona ? Gli Eremitani e i Canonici si batterono a lungo sul tema, soprattutto perché ciascuno sosteneva che Agostino era stato il vero fondatore del loro Ordine religioso.
La Cattedrale di Brno è conosciuta anche come la chiesa dell'Annunciazione e di San Tommaso, ed è una enorme chiesa barocca, che in origine costituiva la chiesa gotica del monastero agostiniano presente in città.
La sua fondazione, così come il monastero, risale al 1330 ad opera del margravio moravo Giovanni Enrico. La sua attuale forma barocca risale al Seicento. Nel corso delle guerre hussite l'area fu danneggiata seriamente così come durante l'assedio svedese di Brno nel 1645. Dal 1661 con Jan Baptist Erna fu avviato il restauro della chiesa, che assunse l'aspetto barocco. La facciata monumentale occidentale venne decorata con statue di santi opera di Jan van der Furth. Durante gli anni 1732-1752 fu ricostruito il vecchio convento e la prelatura da parte Moritz Grimm e di suo figlio František Antonín. Sul portale è presente una statua del margravio e di suo figlio Jošt nelle vesti di un re romano, opera di Joseph Leonard Weber.
L'altare maggiore conserva una pala che raffigura la Rivelazione di Cristo agli Apostoli del pittore austriaco Franz Anton Maulbertsch. La decorazione scultorea fu eseguita tra il 1762-1764 da Josef Winterhalder con Jakub Scherz. Scherz è anche l'autore di due altari laterali nel coro che conservano dipinti di Thaddeus Rotter.
Gli altri altari laterali risalgono alla fine del XVII secolo e sono opera degli scultori Ferdinand Pfaundler, Baltasar Frobel e Jan van der Furth.
All'estremità della navata sinistra si trova un altare barocco con un crocifisso gotico e angeli di John J. Schauberger. Questo altare copre l'ingresso originale della Cappella Mariana, e proviene dal monastero. La tomba, situata di fronte all'altare maggiore, conserva le reliquie del margravio Jost.