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PITTORI: Anonimo lucchese

Il Volto santo con Sant'Agostino e sant'Ubaldo

Il Volto santo con Sant'Agostino e sant'Ubaldo

 

 

ANONIMO LUCCHESE

1600-1650

Lucca, chiesa di S. Frediano, cappella di S. Agostino

 

il Volto santo con sant'Agostino e sant'Ubaldo

 

 

 

La pala si trova sull'altare della cappella di sant'Agostino nella chiesa di san Frediano a Lucca e raffigura Volto Santo con sant'Agostino e sant'Ubaldo vescovo di Gubbio della famiglia agostiniana. L'opera è stata dipinta da un anonimo pittore seicentesco.

Il Volto Santo di Lucca è un crocifisso ligneo, che la leggenda definisce un'immagine acheropita e che è stato al centro di una diffusa venerazione in tutta Europa fin dal Medioevo. Nel secolo XII in ambito lucchese, fu redatta una Relatio de revelatione sive inventione ac translatione sacratissimi vultus (Racconto della creazione, scoperta e traslazione del santissimo volto) che in realtà secondo la critica riunirebbe tre nuclei leggendari diversi, comunque riferibili all'epoca del vescovo Rangerio (1097-1112). In questa relatio viene fissato il racconto dell'arrivo a Luni, e successivamente a Lucca, nel 742, di una immagine, contenente numerose reliquie scolpito da quel san Nicodemo, membro del Sinedrio e discepolo di Gesù che, con Giuseppe d'Arimatea, depose Cristo nel sepolcro. La leggenda riporta anche che Nicodemo si sarebbe trovato di fronte all'impossibilità di riprodurre il volto del Messia e che l'immagine sarebbe stata da lui ritrovata già scolpita in modo miracoloso.

I lucchesi accolsero immediatamente con grande venerazione il crocifisso del Volto Santo, che trovò ospitalità nella Chiesa di S. Frediano. Al mattino seguente però, il Volto Santo era sparito e venne ritrovato in un orto nelle immediate vicinanze del Duomo di S. Martino. L'episodio fu considerato come un "segno" miracoloso, per cui il Crocifisso del Volto Santo venne trasferito nel Duomo di Lucca, dove tuttora si può ammirare.

Nella cappella di sant'Agostino un grande affresco di Amico Aspertini raffigura il trasporto del Volto santo da Luni a Lucca ad opera del beato Giovanni vescovo di Lucca.

Sul lato destro invece c'è il miracolo di San Frediano, quando quest'ultimo devia con un rastrello il corso del fiume Serchio. All'interno di questa cappella venivano seppelliti i priori del convento dedicato a San Frediano, e per questo motivo fu deciso di ricordarvi il Santo a cui è dedicata la chiesa. Sullo sfondo degli affreschi si nota la città di Lucca. L'artista si è però preso delle licenze poetiche: come si può ben vedere i personaggi non sono vestiti con abiti del VI secolo, il secolo in cui è vissuto San Frediano; piuttosto vi appaiono persone contemporanee all'artista, inserite in scene accadute parecchi secoli prima.

 

La basilica di San Frediano è uno dei più antichi luogo di culto di Lucca, e si trova nella piazza omonima. Da questa basilica parte la sera del 13 settembre la processione per la Santa Croce.

Fin dal VI secolo esisteva in questo luogo un edificio religioso dedicato ai tre santi Vincenzo, Stefano e Lorenzo. La costruzione di questa prima chiesa viene fatta risalire allo stesso san Frediano, vescovo di Lucca tra il 560 e il 588.  Solo nel 1112 iniziò la riedificazione dell'edificio che fu consacrato nel 1147. Il progetto originario prevedeva una chiesa a tre navate con abside, priva di transetti e di cripta, con la facciata posta a oriente. La chiesa era più bassa di quella attuale: il rialzamento risale al XIII secolo e fu realizzato con l'ornamentazione a mosaico della parte superiore della facciata.

Lo scultore Matteo Civitali scolpì tre statue dei santi vescovi Frediano, Agostino e Giovanni I ed è anche l'autore della Madonna dell'Annunciazione. Opera di suo nipote Masseo è invece la grande pala d'altare di legno con la Madonna dell'Assunzione.