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PITTORI: Ascanio Luciani

Capriccio con la visione di Sant'Agostino in un porticato in rovina

Capriccio con la visione di Sant'Agostino in un porticato in rovina

 

 

ASCANIO LUCIANI

1650-1680

Collezione Privata

 

Visione della Trinità: Agostino incontra il Bambino

 

 

 

Quest'opera esprime il gusto barocco dell'epoca quando le tele con grandi motivi architettonici erano particolarmente apprezzate all'interno del tipico complesso decorativo seicentesco. Le radici di questo tipo di vedute si possono trovare nella pittura del XVI secolo, le "quadratture".

Questi elementi architettonici hanno guadagnato risalto nella pittura del XVII secolo per diventare soggetti autonomi di dipinti da cavalletto. Il lavoro di Luciano era in origine molto vicino a quello del suo presunto maestro Codazzi, tanto da venire chiamato "Pseudo-Codazzi". Le opere di Luciani cono in ogni caso più narrative e meno drammatiche.

Anche in questa occasione Luciani per ambientare la scena, usa il motivo delle arcate, che si sviluppano in entrambe le direzioni in una foresta di colonne.

Al centro della scena si svolge l'incontro di Agostino e il bambino che con un cucchiaio versa dell'acqua in una buca. La presenza del mare è passata in secondo piano, come una semplice lingua d'acqua che affaccia all'interno di un grandioso arco di trionfo. Due angeli, uno a destra e uno a sinistra, assistono alla scena senza intervenire. Agostino che indossa l'abito episcopale si china sul fanciullo, che a sua volta si rivolge al santo alzando la testa.

 

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo. Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.

"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. "Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.

 

 

Ascanio LucianI

Si crede che sia nato a Napoli nel 1621. Le notizie che riguardano la sua vita sono scarne: si ritiene che abbia frequentato la bottega del pittore di architettura Viviano Codazzi dopo che costui prese residenza a Napoli nel 1634.

Codazzi rimase a Napoli fino al 1650 circa. Questa ipotesi si basa sul fatto che i primi lavori di Luciano sono molto simili a quelli di Codazzi al punto di essere spesso confusi fra loro.

Nel 1665 Luciani divenne membro della Congregazione dei pittori dei SS.. Anna e Luca. Ha lavorato a Napoli per tutta la sua vita. dove visse fino a una età piuttosto avanzata. Morì in questa città nel 1706. Pittore di architettura del periodo barocco, Luciani è conosciuto soprattutto per i suoi dipinti architettonici  i capricci, le composizioni con figure tra le rovine e alcune vedute. È considerato un importante artista nel genere dei capricci architettonici assieme a Viviano Codazzi, François de Nomé e gli specialisti del genere del XVIII secolo. Nelle sue opere mostrò la sua profonda conoscenza della prospettiva.

Il tipo di pitture architettoniche decorative create da Luciano divenne un genere popolare nella Roma della metà del XVII secolo. Il suo stile combinava aspetti di genere con l'eleganza del classicismo, nobilitato da maestose architetture di fantasia.