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Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO DI MANILA
1606
Manila, chiesa di sant'Agostino
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questa raffigurazione di Agostino si trova sulla porta d'entrata alla chiesa di sant'Agostino di Manila.
Nonostante l'usura del tempo, l'aspetto e la forza espressiva dell'intaglio rimangono notevoli. Il volto del santo è scavato con nettezza di particolari la cui conformazione mantiene immutata la grandezza della sua espressione artistica.
L'opera è stata realizzata in un orizzonte culturale agostiniano, ma non è noto l'autore dell'opera, quantunque si tratti certamente si tratta di un artista di primo piano.
Il volto del santo ha un aspetto maturo con una folta barba riccioluta ben curata. Gli occhi semisocchiusi esprimono nell'osservatore una grande pace interiore che ben si lega alla armoniosità dei particolari del volto.
Quella di manila è una delle più antiche chiese nelle Filippine costruita tra il 1587 e il 1606. E' l'unico edificio sacro rimasto in piedi dopo la guerra che ha distrutto la città intramuros durante la battaglia di Manila nel 1945. L'edificio adiacente alla chiesa è il suo museo pieno di oggetti d'antiquariato e cimeli del passato era.
La chiesa esternamente sembra semplice e sobria, ma l'interno è eccezionale, con il soffitto e le pareti che riservano grandi meraviglie e opere artistiche spettacolari.
La chiesa è stata ricostruita tre volte: la primitiva struttura era fatta di bambù, ne seguì una in legno, e finalmente l'attuale fu costruita in pietra. Ha superato diversi terremoti, nel 1645, 1754, 1863 e 1880, che la hanno rasa al suolo due volte.
Nel 1571 la prima struttura della chiesa fu distrutta da un incendio durante la fallita invasione di Manila dal pirata cinese Limahong. Nella seconda chiesa scopiò un incendio nel 1583 per un incidente che si verificò all'epoca del governatore spagnolo Ronquillo de Peñalosa. L'attuale chiesa venne infine eretta nel Seicento sotto la direzione del soldato spagnolo e architetto Juan Macias, utilizzando pietre estratte da Meycuayan, Binangonan e San Mateo, Rizal. La chiesa fu completata nel 1607, nonostante la mancanza di fondi e materiali, nonché la scarsità di artigiani in pietra. Accanto alla chiesa venne fondato un monastero, che era abitato già dal 1604. La chiesa è stata ristrutturata nel 1854 sotto la supervisione dell'architetto Luciano Oliver.
Lo stile artistico della chiesa è barocco e la sua architettura riprende l'aspetto di altre chiese costruite dagli Agostiniani in Messico. Costruita secondo linee neoclassiche, la facciata è ingentilita da quattro serie di colonne ioniche e corinzie. Un frontone accentuato con un semplice rosone limita il secondo livello. I campanili forniscono equilibrio e stabilità alla composizione severa della facciata. In origine la chiesa aveva due campanili che i terremoti del 1863 e il 1880 hanno parzialmente distrutto. Le porte in legno riccamente intagliato sono accompagnate dalle statue di sant'Agostino, di santa Monica e altri simboli agostiniani. All'interno il trompe-l'oeil del soffitto fu dipinto dagli artisti italiani Cesare Alberoni e Giovanni DeBella nel 1875.