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PITTORI: Maestro di Marciana

Madonna della Cintura con i santi Agostino, Monica, Lucia e san Michele Arcangelo a Marciana

Madonna della Cintura con i santi Agostino, Monica, Lucia e san Michele Arcangelo

 

 

MAESTRO DI MARCIANA

1608

Marciana, Santuario della Madonna del Monte

 

Madonna della Cintura con i santi Agostino, Monica, Lucia e san Michele Arcangelo

 

 

 

La tela è conservata nell'altare laterale di destra del Santuario della madonna del Monte a Marciana nell'isola d'Elba. L'altare è dedicato alla Madonna della Cintura e il tema del quadro si riferisce proprio a questa devozione. In alto si vede infatti il Gesù Bambino porgere la cintura a santa Monica accompagnata da santa Lucia, che si riconosce facilmente per il piatto con gli occhi, da sant'Agostino Vescovo e Dottore, seduto per terra con pastorale e un calamaio con penna d'oca. Su lato destro si nota ritto in piedi san Michele Arcangelo con lo scudo e la bilancia e un altro santo che, vestito con un abito francescano, si può identificare in San Diego romito e frate converso. Altri lo identifica con san Nicola da Tolentino.

All'interno del santuario sono da segnalare anche gli altari laterali, consacrati a santa Monica, santa Lucia, san Nicola da Tolentino e sant'Agostino.

 

Il santuario della Madonna del Monte è il più antico dell'isola d'Elba, posto a a 627 metri sopra il livello del mare sotto la cima del monte Giove. In questo luogo si venera una immagine della Madonna Assunta in Cielo dipinta su un blocco di granito. La vergine è circondata da un nimbo di gloria e da alcuni angeli che suonano strumenti musicali. A giudicare dal nimbo a mandorla che circonda la Madonna, l'opera risale ai secoli XIII e XIV e doveva essere una pittura venerate in una semplice edicola davanti ad una fontana, luogo di sosta e di ristoro e forse di preghiera.

Una leggenda, che si tramanda da secoli, afferma che alcuni pastori videro per primi l'immagine e diffusero la notizia in paese. Il popolo decise di custodirla in una chiesa da costruire in un luogo più vicino al paese. Si scelse la località detta "Campo Castagno" dove fu raccolto il materiale per la costruzione. Ma questo materiale per miracolo fu poi ritrovato dove l'immagine era stata vista la prima volta per cui si decise di costruire il santuario proprio sul luogo della apparizione. Il masso di granito fu incluso fra le pareti elì rimase per sempre, anche in seguito agli ampliamenti. La prima costruzione si estendeva fino alla metà della navata attuale. La seconda parte dell'edificio fu costruita nel 1595 come sembra indicare un'epigrafe marmorea ritrovata nella legnaia: "Cerbonio di Antonio da Lion l'ha fatto fare". Nel 1995, in occasione dei restauri, sono stati rinvenuti sulla parete dietro l'altare affreschi cinquecenteschi attribuiti al Sodoma. Forse l'autore lavorò qui nell'estate del 1537, quando era al servizio del principe di Piombino Jacopo V Appiano.

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.