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PITTORI: Maestro laziale

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

 

 

MAESTRO LAZIALE

1643

Marino, chiesa di Santa Maria delle Grazie

 

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

 

 

 

Nel braccio destro del transetto della chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie a Marino si trova un altare la cui pala raffigura la Madonna della Cintura con i santi Agostino e Monica. Si presume che l'opera, realizzata da un ignoto artista, sia stata posta in essere nell'anno 1634 a conclusione dei lavori di restauro e di riadattamento di questa chiesa, che è una più antiche di Marino e che venne edificata dalla locale Confraternita del Gonfalone tra il XIV ed il XV secolo. Nel 1580 fu ceduta ai Padri Agostiniani insieme ai terreni attigui, che vi edificarono accanto il loro convento. Nel 1807 con l'occupazione napoleonica tutti i beni ecclesiastici vennero confiscati, fra cui il convento degli Agostiniani, che assegnato a privati. Dopo la caduta di Napoleone i beni ecclesiastici tornarono allo Stato Pontificio ed il convento tornò in possesso dell'ordine agostiniano, che vi rimase fino al 1954. La facciata della chiesa è stata rimaneggiata una prima volta nel 1634 ad opera dell'architetto Vincenzo della Greca, mentre successivi restauri sono stati effettuati sia alla facciata che all'interno nel 1964 e anni seguenti. Nella chiesa è conservato un affresco che raffigura la Vergine delle Grazie attribuito al pittore fiorentino Benozzo Bozzoli. Inoltre è presente una scultura in legno di scuola napoletana raffigurante l'agostiniano san Nicola da Tolentino. Nella seconda cappella a sinistra è collocata una tela raffigurante san Rocco attribuita addirittura al Domenichino (1581-1641).

 

La pala mostra una evidente committenza agostiniana, che proponendo il soggetto della Madonna della cintura, evoca una delle devozioni più care all'Ordine. La vergine è assisa su un trono di nuvole in alto a sinistra e regge fra le braccia un giovane Bambino Gesù che offre il sacro cingolo a Monica, vestita da suora agostiniana, che allarga le braccia per accogliere il dono. Al suo fianco un giovane Agostino, anch'esso inginocchiato come la madre, osserva la scena con profonda partecipazione. Agostino indossa il saio dei monaci che seguono la sua Regola.

 

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.