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PITTORI: Mateo de Prado

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MATEO DE PRADO

1639-1647

Santiago de Compostela, chiesa di san Martin Pinario

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Realizzato in legno di noce, il Coro della chiesa di san Martin Pinario è senza dubbio uno dei più importanti dell'intera Galizia. L'opera fu portata a termine dallo scultore Mateo de Prado, che era cresciuto alla scuola dell'intagliatore Gregorio Fernàndez, con cui intrecciò una forte relazione artistica. Ispirato all'esempio della vicina cattedrale di Santiago, il Coro si compone di due ordini di pannelli. La parte bassa è dedicata alla descrizione di alcune scene della vita di Maria. Nella parte alta si porta a compimento un programma ecclesiologico grazie alla collocazione di una grande quantità di santi, in relazione alla loro importanza nell'Ordine e nella Chiesa universale. Da ultimo, con un'opera realizzata da Romay nel 1673, viene presentata la vita e i miracoli del fondatore dell'Ordine distribuita in 48 pannelli. Matteo de Prado si ispirò alle stampe della vita e dei miracoli di san Gregorio Magno nella edizione romana del 1579.

Qui l'artista presenta Agostino come Dottore della Chiesa, seduto in cattedra, attorniato da una quantità esuberante di libri. Il volto del santo, piuttosto sofferto, esprime una grande sensibilità alla ricerca interiore.

 

Mateo de Prado

Questo artista, nato a San Xulián di Cumbraos nel 1614, lavorò come apprendista nella bottega di Gregorio Fernandez, uno scultore galiziano che si era stabilito a Valladolid. Con il maestro lavorò al santuario di Villagarcía de Campos a Valladolid. In seguito ha eseguito altri lavori nel monastero di Aránzazu. Dopo la morte di Gregorio Fernandez, nel 1638 lo troviamo attivamente impegnato a scolpire l'altare maggiore della Basilica della Madonna della Quercia a Ponferrada, dove probabilmente lavorò assieme allo scultore Jacome Prado. Nel 1639 ottiene una commissione per il Monastero di San Martino Pinario a Santiago de Compostela dove lavora al coro basso della chiesa, il cui programma iconografico ha come argomento l'Immacolata e vari episodi della vita della Vergine. La sua opera evidenzia un forte naturalismo e una notevole espressività delle emozioni. Nel coro alto, sempre in San Benito, raffigura a corpo intero molti santi venerati popolarmente in Galizia. Questo lavoro lo tenne occupato fino al 1647. Successivamente ha realizzato diverse statue per la chiesa di Santa Maria de Frades e per la chiesa di San Andres de Barrantes. Eseguì anche una scultura di San Bernardo per l'Abbazia Sobrado. Nel 1643 lo troviamo di nuovo al lavoro nella Cattedrale di Santiago de Compostela. Produce altri lavori per la chiesa di Santo Domingo a La Coruna, per l'Hostal de los Reyes cattolici a Santiago de Compostela e per la cattedrale di Orense. Probabilmente prestò la sua opera anche per il monastero di Oseira, mentre nel monastero di Montederramo ha lasciato testimonianza della sua maestria nel grande altare della chiesa. Morì a Santiago de Compostela il 27 agosto 1677 e fu sepolto nel convento di San Francisco.