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PITTORI: Mazza Ventura

Madonna della cintura con Agostino, Domenico e Crescentino

Madonna della cintura con i santi

Agostino, Domenico e Crescentino

(immagine riprodotta con l'autorizzazione

della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano)

 

 

 

VENTURA MAZZA

1560 - 1638

Fano, Pinacoteca di san Domenico di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano

 

Madonna della cintura con Agostino, Domenico e Crescentino

 

 

 

Ventura Mazza (Cantiano, 1560 - Urbino, 1638) dipinse questa bella tela che raffigura la Madonna della cintura fra un nugolo di santi che dona la cintola ai santi Agostino, Domenico e Crescentino, in veste da militare.

Allievo di Federico Barocci, Ventura Mazza fu un pittore di buon livello nell'età della Controriforma. Il suo maestro Barocci fu uno dei pittori più importanti attivi fra l'età di Correggio e quella di Caravaggio. Le opere di Barocci e della scuola riempiono un periodo spesso trascurato dell'arte durante la Controriforma ed il suo lavoro raggiunge il più alto livello artistico in quel periodo. La sua carriera iniziata a Roma fu veloce e brillante, ispirata da Raffaello, ammirata da un oramai anziano Michelangelo e consigliata da Taddeo Zuccari. Ma è l'adesione di Barocci e dei suoi allievi alla Controriforma che modellerà la sua lunga e fruttuosa carriera.

 

Domenico (Domingo) di Guzmán nato a Calaroga nel 1170 e morto a Bologna il 6 agosto 1221, fu il fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori ed è stato proclamato santo nel 1234. Alla nascita fu battezzato con il nome del patrono dell'abbazia benedettina di San Domingo de Silos, situata a pochi chilometri del suo paese natale. Inizialmente fu educato in famiglia, dallo zio materno, l'arciprete Gumiel de Izan, fu poi inviato, all'età di quattordici anni, a Palencia, dove per dieci anni frequentò corsi regolari di arti liberali e teologia. Conclusi gli studi a 24 anni seguì la sua vocazione ed entrò tra i canonici regolari della cattedrale di Osma dove venne consacrato sacerdote e dove il vescovo, Martino di Bazan, stava riformando il capitolo secondo la regola agostiniana, con l'aiuto di Diego Acevedo.

San Domenico si trasferì in Linguadoca, nel paese dei Catari, come missionario, per oltre dieci anni (1205-1216), collaborando col vescovo di Tolosa, Folchetto di Marsiglia e, come legato papale, cercò sempre di convertire gli eretici, con semplici riconciliazioni. La sua attività di apostolato era imperniata su dibattiti pubblici, colloqui personali, trattative, predicazione, opera di persuasione, preghiera e penitenza, appoggiato in questa sua opera da Folchetto, vescovo di Tolosa, che lo nominò predicatore della sua diocesi.

In occasione di un viaggio a Roma, nell'ottobre 1215, per accompagnare il vescovo tolosano, che doveva partecipare al Concilio Laterano IV, Domenico propose a papa Innocenzo III l'istituzione di un nuovo ordine monastico dedicato alla predicazione. Domenico trovò grande disponibilità nel papa che l'approvò. Nel 1215, Domenico, per i suoi seguaci, dapprima ricevette in dono la casa che Pietro Cellani possedeva a Tolosa in quanto era divenuto anche lui predicatore, poi ricevette da Simone IV di Montfort il castello di Cassanel.

Domenico lasciò la Linguadoca nel 1216 e, seguendo il consiglio di Innocenzo III di fondare un nuovo ordine coi suoi sedici seguaci, scelse la regola di sant'Agostino. Sfinito dal lavoro apostolico (stava preparando una missione in Cumania e per questo studiava la lingua di quel popolo) ed estenuato dalle grandi penitenze, Domenico morì il 6 agosto 1221, nel suo amato convento di Bologna oggi Basilica di San Domenico. Morì in una cella non sua, perché lui, pur essendo il fondatore, non l'aveva, circondato dai suoi frati, a cui rivolgeva l'esortazione «ad avere carità, a custodire l'umiltà e a possedere una volontaria povertà».

Papa Gregorio IX canonizzò Domenico il 13 luglio 1234. Si festeggia l'8 agosto.

San Crescentino è un santo cattolico tradizionalmente ricordato come un soldato romano, che avrebbe subito il martirio nel III secolo. È il santo patrono delle città di Urbino, nelle Marche, Città di Castello, in Umbria, e Crescentino in Piemonte. Crescentino, o Crescenziano, sarebbe nato a Roma nel 276, figlio di Eutimio, un nobile romano convertitosi al cristianesimo. Percorse la carriera militare ed fece parte della prestigiosa prima coorte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell'Imperatore. Questa coorte comandata da San Sebastiano, insieme al quale fu attivo nella propagazione della fede cristiana.