Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Juan Carreño de Miranda

PITTORI: Juan Carreño de Miranda

Estasi di sant'Agostino

Estasi di sant'Agostino

 

 

JUAN CARRENO DE MIRANDA

1647

Madrigal de las Altas Torres, Monastero de Nuestra Señora de Gracia

 

Estasi di sant'Agostino

 

 

 

Firmato e datato nel 1647, il quadro è un esempio dell'attività artistica del giovane Carreño. Prima di raggiungere la definizione di un suo proprio vocabolario artistico, in quei primi anni di formazione apprezzò le composizioni delle stampe fiamminghe contemporanee, come quelle realizzate da Van Dyck. Questo sant'Agostino raffigurato nella pala dell'altare maggiore della chiesa del Monastero di Nostra Signora di Gracia de Madrigal de las Altas Torres, utilizza in effetti in modo straordinariamente interessante uno degli angioletti che compaiono in una stampa di Pieter de Jode che riproduce una composizione di Van Dyck. L'angelo impugna una spada fiammeggiante nel fascio di luce e di gloria che investe il santo in questa composizione nota come La visione di sant'Agostino. Il quadro, dalle dimensioni di 150 x 120 cm. è un esempio dell'eclettismo che regna nella pittura di Carreño.

Agostino è ritto in piedi e veste gli abiti monacali agostiniani con la tipica cintura di cuoio che gli cinge i fianchi. Sotto la cocolla si intravede in forma defilata il piviale episcopale. Anche gli altri attributi della dignità episcopale sono messi in secondo piano: la mitra è deposta su un tavolo, mentre il bastone pastorale è retto fra le mani da un angioletto. Il santo impugna nella mano destra una penna e con la sinistra regge un libro dalle pagine aperte, sulle cui pagine probabilmente sta scrivendo. Il volto di Agostino rivela una persona anziana, con una folta barba bianca e capelli arruffati. Lo sguardo è rivolto verso l'alto, con il capo immerso in un fascio di luce che proviene dall'alto. L'opera è stata realizzata per la chiesa del monastero delle suore agostiniane di Madrigal de las Altas Torres.

 

Nell'attuale monastero di Nuestra Señora de Gracia a Madrigal de las Altas Torres si trovava l'antico palazzo di Giovanni II di Castiglia, il luogo dove nacque la regina Isabella I la Cattolica. La sua costruzione risale probabilmente al XIII secolo, per quanto la sua esistenza è attestata dal soggiorno tra le sue mura di Pedro I di Castiglia. L'edificio ha un aspetto sontuoso e semplice nella austerità dello stile mudéjar. Pare che la regina Isabella del Portogallo vi abitasse abitualmente, tanto da farvi nascere i suoi due figli Isabella la Cattolica e Alfonso di Castiglia. in seguito diventò un monastero delle monache agostiniane. Nel 1499 entrarono in convento due figlie naturali di Ferdinando il Cattolico: María Blanca e María Esperanza de Aragón. La crescita della comunità impose nuovi spazi per cui divenne necessario aggiungere al palazzo un nuovo chiostro, che venne ornato da dieci arcate, due piani e uno scalone maestoso. Attualmente la struttura conserva alcuni elementi dell'antico palazzo come la sala delle Cortes, con un magnifico soffitto a cassettoni mudéjar, lo scalone reale del XV secolo, il chiostro, la cappella reale, la sala degli Ambasciatori e la camera da letto della Regina. Il monastero conserva importanti opere d'arte, come un Calvario di Juan de Juni , un'Immacolata Concezione di Alonso Cano e diversi pezzi delle botteghe di Berruguete e Ribera (Virgen de las Nieves, Virgen del Mar e ritratto anonimo dei Re.

 

 

Juan Carreño de Miranda

Juan Carreño de Miranda nacque nel 1614 ad Avilés nelle Asturie, in una famiglia nobile. Suo padre era pittore ed ebbe la possibilità di studiare a Madrid come apprendista di Pedro de Las Cuevas e di Bartolomé Roman. Divenne discepolo di Velázquez, che lo introdusse a corte procurandogli la qualifica di pittore di camera della regina Maria Anna d'Austria. Agli inizi della sua carriera dipinse alcuni affreschi a carattere religioso, tuttavia la gran parte delle sue opere sono ritratti della famiglia reale spagnola e della corte.

Nel 1658 Carreño fu nominato assistente dalla commissione reale per dipingere degli affreschi nel palazzo dell'Alcázar di Madrid. Fino al 1671 dipinse grandi pale di altare in collaborazione con Francisco Rizi e ornò i soffitti di alcuni saloni del vecchio Alcazar di Madrid, utilizzando la tecnica dell'affresco e della pittura a tempera. Suoi sono i dipinti della cappella della Vergine del Tabernacolo della cattedrale di Toledo e di varie chiese madrilene, fra cui la realizzazione della cupola ellittica della chiesa di sant'Antonio degli Alemanni. Nel 1671, Quando nel 1671 morì Sebastián Herrera Barnuevo, venne promosso dalla regina a pittore ufficiale di corte.

Si spense a Madrid nel 1685.