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PITTORI: Maestro di Mirmande

Sant'Orsola e Sant'Agostino contemplano Gesù e la Vergine

Sant'Orsola e Sant'Agostino contemplano Gesù e la Vergine

 

 

MAESTRO DI MIRMANDE

1640-1650

Mirmande, cappella di santa Foy

 

Sant'Orsola e Sant'Agostino contemplano Gesù e la Vergine

 

 

 

Il quadro ha una struttura complessa e affollata di personaggi. Nella fascia inferiore troviamo a destra sant'Orsola e a sinistra sant'Agostino che contemplano la Vergine e Gesù assisi su un trono di nuvole. In mezzo ai due si osserva la presenza della colomba dello Spirito santo e un fascio di luce che richiama Iddio Padre, per cui il soggetto dell'opera richiama il mistero della Trinità.

La tela è ubicata nella navata sinistra delimitata da una cornice lignea dorata dalle dimensioni di 250 cm in altezza per 210 in larghezza.

Non è noto l'autore, quantunque la sua realizzazione sia ascrivibile al Seicento. Il dipinto potrebbe provenire da uno dei conventi delle Orsoline fondati nella regione della Drôme. La parte sinistra del dipinto che raffigura sant'Agostino riprende e riproduce un'incisione di Pieter de Jode (1570-1634) che a sua volta ha copiato l'Apoteosi di sant'Agostino dipinta da Van Dyck nel 1628 per la chiesa di sant'Agostino ad Anversa.

Sant'orsola è accompagnata da due suore della sua congregazione che la seguono alle sue spalle. Di fronte a lei Agostino sorretto da un angelo allarga le braccia e volge lo sguardo verso l'alto dove appaiono la Vergine e Cristo. Ai suoi piedi un bambino giocherella per terra, probabilmente a ricordo della leggenda dell'incontro del santo su una spiaggia con un fanciullo che travasava acqua in una buca.

 

 

La cappella di santa Foy a Mirmande si trova nel dipartimento della Drôme in Francia. La chiesa, “luogo di culto dedicato a Sainte Foy dal 1124" era una cappella romanica di un priorato agostiniano dipendente dall'abbazia di san Thiers de Saoû. La chiesa, in stile romanico, è stata più volte ristrutturata e ampliata. Il coro a costoloni risale al Duecento mentre la crociera è sorretta da quattro basi con i capitelli scolpiti. La cappella fu aggiunta nel XV o XVI secolo mentre il campanile fu probabilmente ricostruito nel Quattrocento. Divenuta chiesa parrocchiale nel Cinquecento, nell'Ottocento l'edificio venne abbandonato dopo la costruzione della nuova chiesa di san Pietro. Agli inizi del XX secolo la chiesa versava in uno stato precario e furono André Lhote e Haroun Tazieff a occuparsi della sua salvaguardia e del suo restauro. Oggi la chiesa è sconsacrata e ospita mostre e concerti. Vetrate di Henry Guerin realizzate nel 2002.