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Santa Maria Maddalena dei Pazzi ha la visione di Sant'Agostino
MAESTRO ROMANO
1625-1675
Monterotondo, convento delle Suore Missionarie di Cristo
Santa Maria Maddalena dei Pazzi ha la visione di Sant'Agostino
L'affresco è stato realizzato da un maestro di scuola romana dopo il 1623, anno in cui il fondatore Domenico Pichi, nativo di Monterotondo, lasciò, dopo essere stato nominato vescovo da Urbano VIII Barberini, una cospicua eredità con lo scopo di costruire un monastero e l'annessa chiesa. Il pontefice affidò il capitale del lascito Pichi all'amministrazione del cardinale Antonio Barberini, che purtroppo ne fece un cattivo uso.
Il monastero infatti fu realizzato alquanto più tardi e con modalità scadenti per mancanza di adeguati fondi. Nel 1678 il complesso fu visitato del cardinale Nicolò Ludovisi, dove era stata eletta come madre superiora Camilla Barberini, figlia di Carlo, fratello maggiore di Urbano VIII. Ludovisi, constata la difficile situazione, fece redigere una relazione minuziosa sul pessimo stato del monastero al fine di condurre un'azione contro i Barberini.
Il susseguirsi di questi avvenimenti aiuta a collocare l'esecuzione della tela nel periodo compreso tra il 1623 e il 1678, o comunque tra il secondo quarto e l'ultimo del Seicento.
Il monastero venne in origine dedicato al Monte Tabor, poi passò alla Congregazione di Nostra Signora al Monte Calvario. Durante la repubblica Romana fu sconsacrato e trasformato in albergo, in seguito divenne di proprietà delle Suore di S. Anna della Provvidenza. Attualmente l'edificio è il convento delle Suore Missionarie di Cristo.
La scena affrescata mostra due soli personaggi: Agostino e Maddalena de' Pazzi. Agostino, seduto su una nuvola, appare alla monaca che si volge verso di lui. Il santo in abiti episcopali e con la mitra in testa tende il braccio e la mano destra verso Maddalena de' Pazzi con un atteggiamento quasi affettuoso.
La santa a sua volta si raccoglie in gesto di accoglienza con lo sguardo devotamente rivolto ad Agostino.