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PITTORI: Maestro di Morelia

Agostino scrive libri e trattati

Agostino scrive libri e trattati

 

 

MAESTRO DI MORELIA

1650-1660

Morelia, Seminario Diocesano

 

Agostino scrive libri e trattati

 

 

Questo interessante dipinto è conservato nel Seminario di Morelia, dove per secoli sono stati presenti gli agostiniani.

Il quadro ci presenta un Agostino a mezzo busto intento a scrivere su un libro. L'anonimo pittore richiama l'immagine di un Agostino vescovo Dottore della Chiesa, uomo impegnato nella difesa e nella propagazione della dottrina cattolica autentica.

Il santo ha un volto austero, di grande maturità espressiva e uno sguardo profondo e sicuro di sé.

In testa porta la mitra, tuttavia, come spesso capita in questo genere di raffigurazioni, indossa il saio nero dei monaci agostiniani.

Questo particolare era imposto dai monaci stessi committenti dell'opera per rimarcare e affermare l'appartenenza del santo all'Ordine agostiniano.

L'espressione del santo rivela una profonda pace interiore e tranquillità d'animo che rende l'immagine piacevole.

 

 

L'edificio conventuale di Morelia risale al XVI secolo ed è oggi adibito a Museo. Sebbene sia assai ricca di dipinti, reliquie, ornamenti e santi, la struttura mantiene una sobrietà elegante nelle sue forme. Si pensa che l'intero complesso monastico sia il secondo edificio più antico di Morelia. Il convento rivela anche una influenza stilistica di tipo gotico. La chiesa, il convento e la struttura della piazza da mercato di Antojitos sono tipiche della concezione urbanistica coloniale, anche se sono stati costruiti in tempi diversi.

I primi agostiniani a mettere piede nelle terre di Michoacan furono Fray Juan de San Román e Fray Diego de Chavez e Alvarado, che si stabilirono per la prima volta a Tiripetío, dove costruirono il convento, la chiesa e l'ospedale. Gli agostiniani vennero espulsi dal loro monastero nel 1863 ma solo tre anni dopo l'imperatore Massimiliano permise loro di ritornarvi.

Tuttavia quando le forze politiche liberali tornarono al potere, i monaci vennero nuovamente espulsi. Da allora la chiesa e il convento ebbero destini diversi. La piazza di sant'Agostino, il cui nome originario era Plaza Ignacio Comonfort, fu realizzata sull'area di un preesistente cimitero.

In questo luogo viene venerata la Vergine di Socorro, una immagine che venne donata ai monaci agostiniani da San Tommaso de Villanueva, arcivescovo di Valencia, prima della sua morte avvenuta nel 1565. Uno dei luoghi meglio conservati di questa chiesa è una cappella laterale, posta accanto alla sacrestia, la cui volta e le cui pareti sono coperte da dipinti di illustri personaggi del tempo della Nuova Spagna realizzati dal pittore Javier Tapia.